Recensione “La strada che mi porta da te” di A. L. Jackson

 

 

 

Rex Gunner è tanto bello quanto impossibile da avvicinare. La vita l’ha scottato e adesso ha deciso che non permetterà più a nessuno di ferirlo. Preferisce dedicarsi alla sua azienda, una ditta di costruzioni a Gingham Lakes, e badare a sua figlia. Essere un padre single non è facile, specialmente lottando per nascondere un cuore spezzato.
Rynna Dayne è scappata da Gingham Lakes quando aveva solo diciassette anni. Si era ripromessa di non tornare mai più, ma quando sua nonna è morta ha dovuto fare i conti con il ristorante che le ha lasciato in eredità, e ora è a casa.
Rex non si aspettava che la sua nuova vicina potesse fargli provare sensazioni che credeva seppellite per sempre. Rynna è dolce e bellissima, per questo non deve lasciarsi andare. Anche se questa volta tutta la sua determinazione potrebbe essere messa a dura prova…

Un bel romanzo, un romanzo che nasconde delle belle sorprese, tra torte e dolci, tra un sorriso di una bimba, un ritorno di fiamma, antichi rancori che riaffioreranno, noi ci divertiremo a leggere.

Ho letto una serie di romanzi tutti da 5 stelline, questo è uno di quellii, mi ha lasciato la pace nel cuore dopo un tumulto di emozioni.

I protagonisti, volente o nolente, ti entrano nel cuore assieme ai loro limiti, le loro paure, un passato che li ha segnati e un futuro tutto da scoprire.

“Crudo e grezzo. Pericolosamente più bello di quanto un uomo avesse il diritto di essere.”

“Quella ragazza aveva qualcosa che mi faceva innervosire. Minava il mio equilibro.”

Le emozioni che li invadono, insondabili, travolgenti, eccessive… La paura che blocca il corso degli eventi, che vorrebbe fermare anche i battiti di quel cauto cuore.

“E’ sbagliato Rynna. Non puoi farmi questo. – Farti cosa? – Costringermi a desiderarti.”

Sentire quel cuore che batte all’impazzata, sentirlo giusto in quegli istanti dannatamente sbagliati.

“Ho paura perchè mando tutto a puttane. Ho paura perchè tutto quello che tocco, quello che amo, alla fine lo rovino. Lo distruggo. E poi non rimane nient’altro che sofferenza e infelicità e paura.”

Lei piccola ladra: “Maldetta, Rynna. Piccola ladra. Decisa a rubarmi il cuore.”

Lottare per se stesso, questa volta.

Un libro in cui ho lasciato un pezzetto di cuore, in cui la nascita dell’amore viene odiata e si soffre al suono del battito di un cuore.

 

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