Recensione “La sindrome di Rubens” di A. I. Cudil

 

Matthias Sallmann è un carismatico astro nascente nel panorama della critica d’arte europea. Durante una conferenza, attira l’attenzione del grande pubblico menzionando un’intrigante teoria, “La sindrome di Rubens”, in cui l’arte e il sesso si fondono in un legame piccante.

Quella che credeva una trovata per incuriosire i media, assume tutto un altro significato quando il professore viene contattato da una ragazza veneziana che sostiene di aver sperimentato di persona la sindrome. Dapprima è scettico nei confronti di Lidia, quando scopre che l’uomo che l’ha sedotta è niente meno che suo fratello, Karl, Matthias cambia approccio e decide di scrivere un saggio sull’argomento, facendosi aiutare proprio dai due ragazzi.

Tanja è l’assistente di Matthias da anni, lo ammira per il suo lavoro ma non può credere che la sindrome di Rubens esista davvero, soprattutto perché questa ricerca rischia di compromettere la sua amicizia con Karl.

Per Karl invece la sindrome di Rubens è stata una rivelazione, da sempre ha vissuto nell’ombra del fratello, ma quello che è successo con Lidia ha sconvolto tutto il suo mondo mostrandogli una parte di sé che soffocava. Adesso è deciso a prendersi quello che più desidera senza esitare.

Matthias è determinato a dare una svolta decisiva alla sua carriera grazie allo studio approfondito sulla sindrome di Rubens ma si ritroverà sempre più coinvolto da Lidia che con le sue stoccate e battute pungenti non sembra per nulla intimorita dalla fama del professore.

Tra le calli e i canali che bagnano Venezia quattro persone molto differenti tra loro, ma unite dalla comune passione per l’arte, dovranno fare i conti con una sindrome molto diversa da quella di Rubens e che assomiglia pericolosamente all’amore.

Il libro è un crescendo di emozioni. Se, dapprima, la passione ci investe totalmente e assistiamo a una scena hot tra sconosciuti, a causa della cosiddetta sindrome di Rubens, in seguito le coppie vengono ripristinate e assistiamo a una sistemazione in fatto di sentimenti e passione.

Ammetto la mia ignoranza su questa famigerata sindrome. Pur avendo girato parecchi musei e mostre non sono mai stata “vittima” di tale fatalità e il libro mi ha aperto un mondo. (Della serie non si finisce mai d’imparare).

“La sindrome di Rubens è una sindrome reale che colpisce i visitatori dei musei, la contemplazione di opere suscita nella corteccia celebrale degli stimoli a cui non ci si può sottrarre.”

 

Vedremo l’arte che turba, offusca e inebria la ragione, scatenando emozioni primordiali.

Una forza irresistibile.

Così, Lidia e Karl, cederanno all’esperimento pur rimanendone all’oscuro, un bisogno che non riescono a controllare.

Da questa parentesi abbastanza caliente passiamo alla verità in fatto di sentimenti, tanto che Karl metterà a confronto l’attrazione per Lidia e i suoi sentimenti per Tanya, e Matthias, l’eccentrico e carismatico critico d’arte, sentirà per la prima volta i battiti incostanti del proprio cuore.

 

firma Claudia

 

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *