Recensione “La ragazza di Berlino” di Mandy Robotham

 

 

 

 

Un Paese sull’orlo della guerra. Una donna che sta per scoprirne i segreti.

Berlino, estate 1938.

Georgie Young, giovane reporter londinese, viene inviata in Germania insieme al collega Max Spender, all’alba del secondo conflitto mondiale. Entrambi sanno che l’atmosfera è molto tesa, ma ancora non possono immaginare che proprio loro si ritroveranno nell’occhio del ciclone. Berlino brulica di soldati nazisti e ci sono bandiere rosse con la svastica a ogni finestra. Suo malgrado, Georgie è testimone di terribili soprusi fin dall’inizio: persone innocenti strappate al calore delle proprie case, famiglie separate, civili picchiati senza pietà… Si sente impotente di fronte a un’ingiustizia intollerabile. Più cresce la tensione, più in lei si fa pressante il bisogno di agire in qualche modo, anche se ciò significa mettere in grave pericolo la propria vita. Raccontare quello che sta succedendo davvero, aggirando la propaganda nazista, è l’unica cosa che può fare. E così Georgie e Max si mettono a scavare più a fondo che possono, dietro la facciata apparentemente inscalfibile del regime. Ben presto porteranno alla luce una verità sconvolgente fatta di segreti oscuri, molto più di quanto avrebbero mai potuto sospettare.

Ho avuto una serie di letture che seppur molto diverse tra loro, le ho amate tutte, ho spaziato tra i vari generi, fino ad approdare a questo, pesante per la storia trattata, siamo negli anni della seconda guerra mondiale, ma scorrevole e imperdibile per la trama e i protagonisti.

L’ho amato, questo è quanto.

Io amo questa parte di storia e non perdo mai occasione di scegliere libri che ne trattano l’argomento, si va da storie di campi di concentramento, sopravvissuti a storie d’amore, bimbi e ancora molto altro.

Qui non si parla di campi di concentramento, l’autrice si è soffermata in un prima e dopo Auschwitz e Dachau.

Lei è una cronista, inviata di guerra londinese, una reporter che dovrà scovare segreti e tutto ciò che fa notizia.

La sua penna piccata, i suoi articoli di una sadica ironia faranno il giro del mondo e si farà beffa dell’impero nazista, la sua “Cartolina da Berlino”.

Georgie incontrerà Max lungo il cammino e insieme intraprenderanno indagini pericolose sul regime nazista, rischiando la propria vita.

“Dobbiamo solo sgattaiolare via sotto il naso dei nazisti senza farci catturare o uccidere – una normale giornata di lavoro, per il miglior duo di Berlino.”

Una realtà diversa dai vari racconti, il kindertransport in azione, due reporter a un passo dalla verità e un regime nazista che vacilla sotto gli attacchi.

Adrenalinico, iconico, meraviglioso.

ELEONORA

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