Recensione “La maschera di cristallo” di Liberty Rose

 

 

 

Tredici anni prima la bellissima Yiota Karydakis abbandona sull’altare Ares Kostantinos, il partito più desiderato dell’isola di Mikos, per fuggire in America con un vecchio produttore che le ha promesso il paradiso, trascinandola invece in un vero e proprio inferno. Da quel momento la vita della famiglia Karydakis non è stata più la stessa ed Eleni, la sorella più piccola, incapace di sopportare le malelingue del paese, decide di abbandonare il rifugio sicuro della sua famiglia per trasferirsi in America, spinta anche da una scoperta sul padre che non osa condividere con nessuno.

Anni dopo, quando ormai Eleni si fa chiamare Desirée Bouchée ed è diventata una famosa modella, la vecchia storia di Yiota e Ares torna a galla. Suo fratello Dimitri, infatti, le dice che suo padre, morendo, gli ha chiesto di andare a cercarla per convincerla a onorare la parola data ai Kostantinos. Ares, a cui devono molti soldi, è pronto a cancellare i loro debiti se lei lo sposerà.

Furiosa e decisa ad affrontarlo, Eleni torna a Mikos dopo anni di assenza scoprendo che in realtà la sua famiglia, invece di sentirsi minacciata, è ben felice del loro matrimonio, ma soprattutto è disposta a tutto pur di convincerla a restare, non avendo mai accettato la sua partenza.

Eleni lotta, si ribella, ma Ares non è l’uomo amareggiato e incattivito dalla vita che aveva immaginato lei. È una persona comprensiva, affettuosa, legata alla sua famiglia e soprattutto è l’uomo che l’aiuterà ad affrontare il viaggio più difficile, quello dentro se stessa attraverso le ombre del suo passato. Quella lontana estate di tredici anni prima, infatti, continua a nascondere mille segreti ancora non svelati.

Un racconto in cui si mescolano l’importanza delle radici, il potere curativo dell’amore e la forza del perdono.

Nella mitologia greca si narra spesso di dei splendidi, immortali e desiderabili, Ares potrebbe esserne una reincarnazione su carta, splendido moro e riccio, occhi verdi, fisico possente.

Di contro abbiamo la fragile Eleni, con mille incertezze e traumi da elaborare.

Un’accoppiata vincente? Diciamo più che altro una coppia per raggiungere uno scopo, la tanto e famigerata eredità dei Kostantinos. Un testamento che lascia il suo verdetto, il solo ed unico modo per avere questa eredità, ed ecco che scatta il patto, un accordo che metterà tutti a tacere eccetto il cuore.

Eleni ed Ares, due personaggi abbastanza enigmatici che hanno dato molto in questo romanzo; se nella prima eccelle il suo senso di inadeguatezza e l’eccessiva fragilità, nel protagonista maschile le caratteristiche che lo contraddistinguono e lo rendono inavvicinabile sono possenza e la caparbietà.

Eppure l’amore riesce a riunire due anime spezzate, rendendoli un’unica e indistruttibile entità.

Maschere che si contrappongono nelle giornate, che celano l’anima.

“Eleni. Smettila di permettere a Desiree di controllare la tua vita e lascia che sia Eleni a decidere.”

Ho amato i colori del romanzo, non quelli della cover (anche quelli in realtà), ma la meticolosità nel descrivere le bellissime isole greche, un’ambientazione ben delineata, ben scritta che ti lascia con occhi sognanti a guardare il mare blu e a sognare Ares.

“Eleni era un tesoro prezioso, capitato per caso nella sua vita, ed era pronto a tutto pur di custodirlo gelosamente.”

Una lettura che semplice ma solo all’apparenza, tra le pagine scopriremo segreti e affronteremo il dolore, l’incapacità di elaborare traumi infantili e la potenza dell’amore capace di sconfiggere i demoni.

“È te che voglio… non un involucro di carne… Voglio te, il tuo abbandono, la tua passione, la tua anima, tutto il pacchetto completo e sono pronto a lottare, ad aspettare.”

Sentirsi inadeguata, non meritevole, sporca senza un motivo, troppo fragile per riuscire a contrastare il male interno.

“Lui le era indispensabile come respirare.”

L’assoluta certezza…

L’amore una continua lotta per la felicità, un’ancora di salvezza in un mare in tempesta.

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