Recensione “La magia del ritorno” di Nicholas Sparks

Per Trevor Benson, i più bei ricordi d’infanzia sono legati alle estati trascorse a New Bern, nel North Carolina, dove il nonno gli ha insegnato a pescare, a prendersi cura delle api, e ha provato a spiegargli cosa vuol dire innamorarsi. È a lui che il nonno, recentemente scomparso, ha lasciato in eredità la vecchia casa di legno accanto al fiume, ed è proprio lì che Trevor decide di trasferirsi temporaneamente prima di iniziare una nuova vita. Rimasto gravemente ferito in Afghanistan, ha infatti dovuto abbandonare la professione di chirurgo e trovare una nuova strada. Se i segni sul corpo sono quasi spariti grazie a una lunga serie di interventi, nulla può cancellare però le ferite dell’anima. In quell’estate sospesa tra un capitolo e l’altro della sua esistenza, due incontri inattesi giungono a sorprenderlo: quello con Callie, una ragazzina inquieta e sfuggente che sa qualcosa sulle circostanze misteriose della morte di suo nonno, ma è restia a dirgli la verità; e quello con Natalie, una giovane ed enigmatica poliziotta per la quale Trevor sente nascere un sentimento profondo, ma che sembra avere paura d’amare. Avvolto da una rete di segreti che non riesce a districare, Trevor decide di fidarsi dell’istinto, come gli consigliava sempre il nonno, e intraprende così una ricerca che lo porterà a cogliere il significato più profondo dell’amore e del perdono e lo ricondurrà al centro esatto del suo cuore. Perché a volte, per andare avanti, è necessario ritornare al punto in cui tutto è cominciato.

In ogni storia di Sparks che si rispetti troviamo un carismatico personaggio maschile, in questo caso Trevor, e una fanciulla con la quale vivrà un amore più o meno tormentato, Natalie.

Trevor è un veterano di guerra, chirurgo ortopedico della Marina che, a seguito di un attentato in Afghanistan, subisce delle menomazioni a causa delle quali deve dire addio alla sua carriera. Nell’attesa di rimettersi in gioco come psichiatra, passa del tempo nella casa del nonno a New Bern, il luogo della sua infanzia, dove tutto è pregno di ricordi e nostalgia, soprattutto ora che il nonno è venuto a mancare in circostanze non chiare.

Natalie è il vicesceriffo del luogo, bellissima, brillante ma impenetrabile, scatta subito attrazione fra i due, ma c’è qualcosa nella vita della donna che la frena.

Trevor porta avanti le ricerche sulle circostanze in cui ha perso la vita il nonno e Natalie lo aiuta a risolvere il mistero.

Ho letto ogni singolo romanzo di questo autore, sebbene il cliché sia sempre prevedibile, Nicholas ha avuto sempre il dono di trasformare ogni storia in magia. Non questa volta purtroppo.
È sempre bastato leggere le prime pagine per essere catturati irrimediabilmente dal pathos che Sparks riesce subito a creare, ma questa volta non ci è riuscito, anche la narrazione mi è parsa impersonale e fredda. Il personaggio maschile, che sempre incarna l’ideale di uomo perfetto, ha fatto poca presa sul mio animo. Spero possa essere una singola parentesi fra i meravigliosi romanzi che è capace di scrivere, perché lui per me è sempre stato una certezza, ma purtroppo questo racconto mi ha delusa.  Ho avuto seriamente il dubbio che il romanzo possa essere stato scritto da un Ghost writer.

 

firma Anna

firma Claudia

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