Recensione “La gran dama” di Pitti Duchamp

 

 

 

trama

1851, Torino. All’incantevole sedicenne Matilde Stazzei basta un solo ballo per innamorarsi del Conte Gherardo Ostriani, dongiovanni e affascinante tessitore di trame politiche tra il Regno di Sardegna e la corte imperiale francese. Per tre anni lo ama silenziosamente e, mentre gli uomini le cadono ai piedi, attratti dalla sua mirabile bellezza e dal patrimonio del padre, lei sogna di perdersi di nuovo tra le sue braccia. Il suo desiderio pare diventare realtà quando viene scelta per essere la futura Contessa Ostriani. Eppure Gherardo non è il principe azzurro che ha popolato le sue fantasie e la giovane è costretta a fare i conti con il muro che il bel Conte le oppone. Matilde, determinata e fedele ai suoi sentimenti, darà inizio alla battaglia più faticosa della sua vita: conquistare il cuore di suo marito. Il racconto di un amore che sboccia e cresce tra le ambizioni unitarie del Regno di Sardegna guidato dai Savoia e l’edonismo della corte imperiale francese di Napoleone III. Intrighi, tradimenti e passioni sullo sfondo della grande storia risorgimentale italiana.

 

recensione

Premetto che amo i romance storici, ne ho letti a decine, ma questo è il primo che trovo a svolgersi in Italia e l’ho gustato con un sapore diverso. Non solo per l’ambientazione originale ma anche perché la parte storica ha un peso importante e funzionale alla narrazione. Certo, i protagonisti, come vuole la tradizione del romance, sono lui un affascinante conte e lei una bellissima ragazza giovane e ricca, tuttavia l’autrice mette subito le cose in chiaro con il lettore perché sappia che non vedrà solo damerini, balli e sventolamenti di ventagli e sottane, ma anche l’azione. Siamo infatti in pieno risorgimento italiano e il conte Gherardo, protagonista maschile del romanzo, è un diplomatico e una spia che lavora per Cavour alla corte imperiale francese, quindi non è il classico dandy che vive di rendita e trascorre le sue giornate al circolo o a passeggio, ma rischia costantemente la propria vita per il bene del suo paese. Un uomo così ha bisogno di avere accanto una donna forte e indipendente, che sappia tenergli testa in privato come in pubblico e la giovanissima Matilde saprà stregare il suo cuore e anche quello dell’imperatore francese.

Fortissima la base e la corrispondenza a fatti storici realmente accaduti, gli intrighi a corte, i tradimenti e i sotterfugi, l’etichetta e la licenziosità, le regole e l’apparenza e soprattutto le donne: la contessa di Castiglione, che diviene l’amante del re per prestigio ma soprattutto per volere di Cavour; la moglie di Napoleone III, che parteggia per gli austriaci e quindi fa di tutto perché le decisioni del marito pendano verso la sua parte; e soprattutto l’eroina del romanzo, la giovane Matilde, donna ricca di acume, di fascino e di determinazione capace di usare umanità e perspicacia femminile laddove se ne richiede il bisogno.

Un amore nato durante un ballo, pochi baci rubati e cuori in subbuglio, che matura passo dopo passo col procedere della narrazione e degli eventi storici che l’accompagnano fino a raggiungere l’apice quando anche il Conte Gherardo ammetterà quello che tutti sanno fin dall’inizio: anche lui è in grado di amare e quando lo capisce nessuno può più fermarlo.

 

Sensualità: cuori3

 

Recensione: cece

Editing: mandy

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