Recensione “La Bilancia dei Mondi divisi” di Veronica C. Aguilar e Emiliano Guiducci

 

 

 

 

 

Sara Kilshore è un’adolescente che, dopo la strana morte della famiglia, viene attaccata da una creatura misteriosa che solo lei sembra in grado di poter vedere. Per questo motivo, una volta a settimana, si reca nello studio di Isac, il suo psicologo. Le hanno fatto credere di avere un disturbo della memoria, causato da una caduta accidentale, ma l’incontro con Tobia la catapulterà in un mondo che pensava essere frutto della sua immaginazione e di cui ignorava l’esistenza. Demoni, spiriti e strane creature sono reali e le danno la caccia. Un viaggio a New York e l’incontro con la zia Claire, faranno chia-rezza nel suo passato, facendole prendere atto che il destino dell’umanità è nelle sue mani. In passato qualcosa è andato storto e alcune anime malvagie vagano sulla terra. Il compito di Sara è rintracciarle e farle tornare da dove vengono. Tre mondi, tre porte, tre guardiani e tre chiavi. Queste sono le cose che le serviranno per ristabilire l’equilibrio tra tre dimensioni diverse. Un intreccio tra passato, futuro e presente, costringerà la protagonista a superare molte prove di coraggio e di forza, ma soprattutto la porteranno ad affrontare la lotta più difficile: quella contro se stessa.

La sinossi è intrigante e invoglia alla lettura ma in realtà non mi ha coinvolta per nulla.
Di solito mi considero onnivora per quanto riguarda il fantasy e l’Urban fantasy, ma non sono riuscita ad affrontare questo romanzo. Devo dire che l’idea di base sarebbe buona ma la lettura è lenta, continui stop and go della storia fanno perdere il ritmo della lettura. La protagonista, forte e pronta a combattere, è in realtà una ragazzine isterica e debole e con atteggiamenti infantili e non concordo con alcune scelte fatte dagli autori.
I personaggi che fanno parte della storia, pur aiutandola, contribuiscono a crear sospetti e dubbi e confusione …
I misteri sono molti e le soluzioni arrivano ben oltre la metà del libro.
Ammetto di non essere riuscita a concludere la lettura, se fosse stato in formato cartaceo l’avrei sicuramente defenestrato. L’impressione che ne ho ricevuta è una stesura frettolosa e poco riflessiva da parte degli autori. Peccato perché il titolo prometteva bene …
Consiglio la lettura a un pubblico adolescente che riuscendo a immedesimarsi nei personaggi forse riuscirà probabilmente ad apprezzare la storia.

SENSUALITA’

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