Recensione “Io sono una famiglia. Il gabbiano” di Liz Chester Brown

 

 

 

Sullo sfondo di una Liguria arroccata tra cielo e mare, le vicende di Arianna, dall’infanzia all’età matura, raccontate con sereno distacco e un pizzico di ironia. Un dramma familiare moderno che, con la leggerezza di un battito d’ali, non volge mai in tragedia grazie all’incrollabile forza dell’amore. La protagonista, nata e cresciuta senza l’amore materno, riuscirà infatti a uscire dal suo labirinto tirando fuori tutta l’energia positiva e costruttiva trasmessale dal padre e tenuta soffocata dalla malattia della madre. Un racconto che rimanda, per analogie di contenuto e di impalcatura narrativa, al “Notturno” op. 48 n. 1 di Fryderyk Chopin.

La vita di Arianna dalla sua nascita ai giorni nostri.

Un percorso emotivo e psichico della sua esistenza.

La mancanza dell’affetto materno e le sue conseguenze all’età adulta.

Un libro non proprio leggero, e il tema trattato è stato abbastanza difficile da leggere, non ha giovato la descrizione troppo minuziosa della vita quotidiana della protagonista.

Uno scorcio della vita di una classica famiglia, i sogni irrealizzati di una bimba e il suo matrimonio imposto da una madre che è mancata in tanto.

Le difficoltà a relazionarsi e quel sogno accantonato.

Un percorso di tutto rispetto tra cuore e ricordi.

ELEONORA

 

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