Recensione “Inside Job – Parte 1: Adam” di Monica Lombardi

 

 

 

Un giorno pensi di avere la vita già scritta davanti a te, a caratteri dorati.

Poi un incidente cambia tutto. Scopri il dolore, scopri che niente è per sempre, che hai dato per scontate molte, troppe cose.

Pensi di essere finito.

Devi ritrovare una persona, poi puoi finirla davvero.

Ancora una volta, però, la vita ribalta le sue e le tue carte.

Stessa bravissima autrice, nuova serie.

Il genere è sempre uno spy-romance d’eccezione, poche pagine in cui non far svelare ancora il mistero, ma solo scoprire le carte in tavola. Ops… i protagonisti.

Adam, Viola e Noah. Sarà un triangolo amoroso? Chi lo sa?

La protagonista sembra aver scelto fin dall’inizio, ma gli eventi che si susseguiranno le faranno cambiare idea?

Adam ha il fascino del proibito, freddo e calcolatore, astuto e manipolatore, biondo e con occhi gliaciali.

Viola? Una trovatella senza una famiglia, un’anima errante alla ricerca di una base da chiamare casa e di un cuore da poter scaldare.

Noah? Ecco, lui è la vera incognita. Un proiettile impazzito nella serie.

Mi è sempre piaciuta la dinamicità dei romanzi della Lombardi, non ti annoi mai, e la sua prosa sembra avere una leggera cantilena che ti accompagna e ti culla nei momenti d’amore e che ti insegue (stile cavalleria rusticana) nei momenti più adrenalici.

Primo di tre volumi, si prospetta una lettura entusiasmante.

Abbiamo scoperto Adam, le sue sofferenze, le sue paure, la sua finta forza e la sua grande fragilità.

E adesso? Sotto a chi tocca, sono pronta!!

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