Recensione “Innamorarsi è una follia socialmente accettabile” di Cristina Alessandro

 

 

 

 

Una raccolta di racconti brevi in cui si spiano con occhi neutrali gli istinti primari che regolano i rapporti di coppia, si mettono a nudo fragilità, tormenti, disillusioni, paure e sogni di chi ancora, nonostante tutto, si abbandona al sentimento. Ognuno a modo suo, come può o riesce, perché nessuno è immune dalla fascinazione di una follia socialmente accettabile come l’amore.
Nella nutrita carrellata di caratteri che danno vita al libro, una riflessione si posa sulla vita che è sogno, mistificazione. Un alternarsi di verità e illusione, come il giorno e la notte.

Perché ci si innamora? Quali dinamiche psicologiche entrano in gioco quando si sceglie di avvicinarsi a un’altra persona o quando, al contrario, si sceglie di allontanarla? Cosa si cerca realmente nell’altro? E perché permettiamo ad alcune persone di entrare nella nostra vita, lasciando fuori altre che potrebbero essere più adatte a noi?

Non è semplice rispondere a queste domande: sono troppe le variabili soggettive che entrano in gioco nei rapporti interpersonali … Attraverso le storie raccontate fra le pagine di questo libro, però, possiamo avere un’idea di quanti tipi di amore esistano oggi giorno, e soprattutto da quali forme di amore possiamo essere dominati. Che sia un amore alla ricerca di emozioni o un amore monotono, che sia un amore che renda liberi o uno che renda schiavi, che sia egoista o alienante, che sia reale o virtuale, che sia una scelta consapevole o una scelta dovuta, che faccia paura o che renda coraggiosi, siamo tutti coinvolti da questa “follia socialmente accettabile”.

Una lettura di stampo attuale, semplice e complessa allo stesso tempo.

Un’occasione per riflettere e analizzarsi.

 

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