Recensione in anteprima “I DOLORI DELLA GIOVANE LOTTIE – ROYAL ASCOT SCANDALS VOL. 2” di LAURA VEGLIAMORE

 

Quando la dodicenne Lottie Everleigh vede per la prima volta Eldon Bethencourt ad Ascot, il cuore le scivola tra le righe dei romanzi che tanto ama. Sognatrice incallita, gli scrive una lettera d’amore che mai avrebbe dovuto lasciare il cassetto della fantasia… e invece, sette anni dopo, quella lettera viene spedita per sbaglio, scatenando un turbine di equivoci, passioni e dolori degni del Werther.

Dietro una corrispondenza romantica si cela però un inganno: a scriverle non è Eldon, ma il tormentato e affascinante cugino Hareton, segnato da un passato tragico e dall’ombra di un amore impossibile. Tra duelli verbali, balli in maschera e verità nascoste dietro una scommessa, Lottie si ritrova al centro di una storia più avvincente di qualsiasi romanzo abbia mai letto.

Ma può l’amore sopravvivere a una bugia?

E cosa accade quando la vita reale pretende il suo finale?

 

Bentornati nella sfavillante serie della Words edizioni dedicata al periodo Regency.

Una lettura che mi ha riservato il pieno di sospiri, ohhh l’ho adorato!

Questo nuovo romanzo andrà ad intersecarsi a tratti con il precedente di Juls Way, ritrovando personaggi amati, la stessa società pettegola e la famigerata pubblicazione “Scandali, Pizzi e Code di cavallo” pronta a svelare scandali.
L’autrice che ha dato vita ai nuovi personaggi è Laura Vegliamore ed ecco che vado a presentarveli…
Hareton Bethencourt è un Capitano della British Army in congedo, che viene catapultato suo malgrado nell’effimera vita sociale del Ton.

Reso orfano dal suicidio del padre, ha trovato una famiglia amorevole in quella dello zio, il Visconte De Lacy (personaggio minore ma che ho amato tantissimo).

Dover vivere gli impegni della Stagione è un tormento per il Capitano, ne ha avuto il primo assaggio al ballo della famiglia Bellamy, che abbiamo avuto occasione di conoscere nel primo romanzo della serie.
Charlotte (Lottie) Everleigh, sin dalla tenera età è perdutamente innamorata di Eldon Bethencourt (cugino di Hareton) e freme dall’emozione per essere alla sua prima Stagione; vivremo tutte le speranze che una giovane debuttante porta con sé, nel suo caso fidanzarsi con l’uomo che le ha rapito il cuore.

Una lettera d’amore che Lottie scrisse d’impulso a 12 anni verrà recapitata per un madornale errore a Eldon, dando inizio ad una serie di eventi che porteranno ben oltre il previsto.
L’incontro fra Lottie e Hareton avverrà proprio al ricevimento di casa Bellamy e sarà uno di quelli che rimarranno impressi, anche se in modo negativo; i due giovani si troveranno a vicenda indisponenti e odiosi, non esitando a lasciare da parte le buone maniere per rivolgersi frecciatine nascoste da sorrisi di circostanza.
Eldon Bethencourt, futuro Visconte, viene pressato dal padre per mettersi in cerca di una moglie e, quando vedrà recapitarsi la tardiva missiva della giovane Everleigh, approfitterà del suo ascendente per poter risolvere la questione. Senza volerci mettere più impegno del necessario, però, sfrutterà le doti letterarie del cugino per intraprendere una corrispondenza conoscitiva con Lottie ma Hareton, parola dopo parola, verrà coinvolto dall’arguzia della ragazza.

Ci si chiede se una persona possa innamorarsi più con gli occhi o col cuore, perché in questo caso Lottie ha creduto di completare idealmente l’immagine che ha sempre avuto di Eldon (a tratti anche comica per quanto lo ritenga etereo e sublime) con l’animo intellettuale espresso dalle parole del cugino, avendo però un riscontro differente quando lo incontra di persona.

Verremo immersi nell’atmosfera di inizio ‘800 fra balli, scandali e batticuori in uno slow burn delizioso in cui Hareton sarà il primo a caderci, stuzzicato dal caratterino indomito della ragazza, con la quale condivide la passione per i libri e la paura del buio.
Per uno come lui costretto a frequentare posti in cui i pettegolezzi sul padre continuano ad accoltellarlo a distanza di 20 anni, la giovane diventerà in modo inaspettato il conforto per uscire dal guscio.
Sull’ombroso Capitano, difatti, pesa la perdita del padre sia come figura che ha amato, che per l’onta riversata sulla famiglia in nome di un amore proibito che non gli è mai stato perdonato

Il romanzo è narrato in terza persona e si alternano i pov dei protagonisti, mi piacerebbe paragonare la prosa di Laura ad una rosa: profumata, vellutata ma con delle spine che sanno punzecchiare per risvegliare il sorriso o conficcarsi nel cuore per renderci partecipi del tormento dei protagonisti.

Anche questa seconda puntata della serie è stata una lettura piacevolissima, che vi consiglio caldamente.

Anna

samanta

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