Recensione “Il vento del destino” di Marcella Ricci

 

 

 

 

 

Una bellissima inglese costretta a fuggire dall’amata Inghilterra. Un capo pirata su cui pende una taglia molto alta. Un’unione rischiosa contrastata dal destino. Mar dei Caraibi, fine del XVII secolo. Lynn Raymoore, bella e giovane promessa sposa, fugge da Londra a causa di un uomo corrotto che minaccia di morte Richard Taylor, il fidanzato. Prima di giungere in America, nelle acque dei Caraibi, viene rapita dai pirati durante l’abbordaggio che la sua nave subisce; si spalancano così le porte dell’orrore. Il destino è quello di finire come schiava o prostituta su qualche isola di pirati. Ma è fortunata perché la sua bellezza la porta dritta da Rufus O’Shea, un uomo temuto nonché capitano della potente Siren. Ma che fine ha fatto Richard? Mentre si scopre innamorata di Rufus, il passato torna per metterla alla prova. E proprio quando sembra che le cose stiano andando per il verso giusto, O’Shea cade in un’imboscata e viene condannato…

Parto dicendo che amo alla follia i romance storici, ma quelli sui pirati non sono proprio nelle mie corde, eppure l’autrice ha avuto la capacità di farmi appassionare alla storia e innamorare del protagonista. Forse perché mi ha fatto conoscere i personaggi prima che si incontrassero, prima che lui diventasse un temuto pirata e lei la sua compagna, prima che tutto avesse inizio e così li ho amati nella loro semplicità e nel loro vivere quotidiano. Per intenderci lui non è solo il maschio alpha della situazione e lei la verginella rapita, sono questo e molto altro.

Rufus, nato da una famiglia benestante e onorevole, ha dovuto subire dei lutti pesanti, delle angherie e delle violenze inaudite, che lo hanno temprato e fatto maturare molto in fretta, lasciandolo però un uomo d’onore, nonostante abbia finito per fare il pirata. E’ il destino che gli mostra la strada e lui la percorre a testa alta, mantenendo una sorta di dignità e di rispetto nei confronti della vita e del prossimo. E’ il capo del villaggio e come tale è temuto e osannato, ha rubato e ucciso, ma lo ha fatto per sopravvivere e per far vivere dignitosamente la sorella malata. Mantiene quindi sia con la ciurma che  i vari prigionieri, una sorta di umanità che lo rende interessante e amabile.

Lynn è apparentemente il contrario di lui. E’ pura, genuina, solare. Sta per sposarsi col ragazzo che ama e stanno andando nelle colonie, quando una brutta tempesta fa cadere in mare il ragazzo e, successivamente, fra le braccia dei pirati la nave sulla quale viaggia. Lynn, finita a fare da serva o dama di compagnia per la sorella del capo villaggio, subendo una fine ben migliore delle altre donne catturare e vendute nei bordelli, diventa il sole, l’ossigeno e la forza per Rufus e la sorella. Una boccata di aria pulita dopo tanti anni di ruberie e scorribande, di illegalità e immoralità. E un uomo come lui, buono dentro, onesto dentro, ma che ha intrapreso un sentiero molto differente, non può che riconoscere la sua purezza e il suo splendore e bramarlo tutto per sé, come fosse un’ancora di salvezza.

Alla lunga il temuto capitano e l’ingenua ragazzina non sono poi neanche così diversi fra loro, lui, come ampiamente detto è buono dentro e lei saprà tirare fuori le unghie e l’astuzia quando sarà necessario.

Una storia molto bella e ben architettata, ricca di avvenimenti, avventure, passione, colpi di scena e molto altro. Dei personaggi perfettamente delineati e anche complessi, come lo sono le persone nella realtà, pieni di sfumature e di colori. Un’ambientazione ottimamente studiata fin nei dettagli, al punto che mi sembrava di essere sulla nave coi pirati o a Nassau e Tortuga.

Un ultimissimo commento sulla scrittura, che mi ha conquistata, sempre corretta, fluida e molto coinvolgente, ricca nella sua semplicità e degna della bella storia narrata.

Consigliatissimo!!

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