Recensione “Il preferito della Luna. Sons of the Moon” di Triss

 

Winouna è senza dubbio una ragazza che non si lascia intimidire da nessuno. Cresciuta da un’eccentrica nonna che le ha insegnato a non temere il proverbiale lupo cattivo, ma a guardarlo negli occhi e sottometterlo, decide di cogliere l’opportunità di andare a insegnare matematica nel lontano South Dakota. Del resto, per una ragazza sopravvissuta alla giungla di Chicago, quale pericolo potrebbe mai rappresentare un minuscolo villaggio indiano?

Nigan è un licantropo che vive in South Dakota, a Breiden Lake, insieme a una comunità di suoi simili. Sa tenere un basso profilo e le giuste distanze dai non-mutanti. 

Il Consiglio parla chiaro: i giovani lupi possono spassarsela con le umane, ma è severamente vietato marchiarle. Significherebbe infrangere le regole e andare contro le leggi del branco.

Così è stato per secoli… peccato che l’equilibrio del ragazzo venga incrinato dall’arrivo della nuova maestra. 

Nigan non riesce a leggerla – e non era mai successo prima con una non – mutante – ma la sua parte animale vorrebbe possederla.

Winny non lo sopporta o, almeno, così fa intendere. 

L’attrazione tra i due, e i loro velenosi battibecchi, si trasformano in un eccitante preliminare che, accentuato da una vicinanza forzata, rischia di far perdere il controllo a entrambi. 

A complicare tutto, in concomitanza con l’arrivo della ragazza, iniziano una serie di aggressioni che sfociano in un omicidio, con tanto di rituale collegato a un’antica leggenda indiana.

Tutto porta a lei…

Chi è la sconosciuta che pare abbia piegato il lupo di Nigan rendendolo vittima di una sorta di incantesimo? 

E Winny come reagirà davanti a una realtà che credeva possibile solo nei libri della cara nonna?

 

Ho riso tanto!

Primo libro che leggo di questa autrice e posso confermare di aver scelto bene.

Nonostante sia sempre più difficile essere originali parlando di licantropi, Triss è riuscita a sorprendermi unendo, a questo mito, una leggenda indiana (d’America) rivisitata.

Da sempre affascinata dalla loro cultura, mi sono immersa in questo libro che mi ha portata via qualche ora e mi ha fatto ritrovare a Breiden Lake, in mezzo a bellissimi ragazzi che la protagonista non sa essere lupi.

Winny è stata istruita sin da bambina da sua nonna sulle leggende della sua cultura, senza mai addentrarsi troppo nella verità. Una verità che una ragazza cresciuta a Chigaco negli anni nostri farebbe fatica a credere, a prescindere. È da qualche mese che fa sogni in cui un enorme lupo bianco sembra volerla uccidere.

Cyan Cora è lì per lei, per aiutare la sua sorellastra/migliore amica a difendersi da ciò che potrebbe nascondersi nel buio.

Dopo essersi vendicata, a quella che reputo una giusta maniera, di un ex capo che ha tentato di violentarla, Winny ha bisogno di allontanarsi dalla città, ora che anche sua nonna non c’è più. E si ritrova a fare la maestra delle elementari nella ridente e campagnolissima città di Breiden Lake. Bella la flora, ma che dire della fauna? Ad esempio un gran bel fusto del luogo che la spoglia con gli occhi ma che sembra proprio non volerla lì.

Lui, il fusto, si chiama Nigan ed è l’erede dell’Alpha. Sa di non potersi unire a un’umana, ma cavoli quanto è bella ed eccitante quell’umana! Per tenerla lontana fa ciò che ogni ragazzino arrapato che ha paura di lasciarsi andare fa, cerca di ignorarla, trattandola male.

Tra i due scoppieranno scintille e una situazione di estrema vicinanza porterà i litiganti a fare un altro tipo di scintille…

Tra paure nuove e vecchie, cambiamenti e tradimenti, cari e vecchi miti e leggende sconosciute, nasce un legame che potrebbe diventare pericoloso. Ma per chi?

La lotta tra i due protagonisti diventa qualcosa di talmente doloroso per entrambi da non voler vedere chiaramente cosa c’è davvero tra i due. Chi vincerà?

Questo libro è stato tropo veloce da leggere, tanto mi ha tenuta incollata alle pagine. Avrei voluto di più, sia perché mi è piaciuto, sia perché penso che si sarebbero potute approfondire diverse parti, rendendolo ancora più bello e intenso. Troppe cose sono state fatte passare velocemente, mentre avrebbero meritato maggiore attenzione, secondo i miei gusti.

Una lettura decisamente divertente, un modo di scrivere che mi è piaciuto molto e una coralità di pov che non mi aspettavo.

 

samanta

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