Recensione “Il matrimonio degli inganni” di Kerry Wilkinson

 

 

 

Charley Willis aveva solo tredici anni quando i suoi genitori vennero brutalmente assassinati in casa sua, a pochi metri da lei. La piccola Charlotte, infatti, era nascosta dentro un armadio e fu trovata molte ore dopo, traumatizzata. L’assassino non venne mai catturato. Quindici anni dopo, Charley è all’altare con suo marito, Seth Chambers. Sono innamorati e tra loro non ci sono ombre. Finalmente ha chiuso con il passato e può vivere la sua nuova vita. Ma, trascorsa solo un’ora dal fatidico sì, la sposa scompare nel nulla. Nessuno l’ha vista, nessuno sa dove sia. Solo una cosa è certa: Seth sta per scoprire cose che non avrebbe mai potuto immaginare sulla donna che ama. La loro vita insieme, apparentemente serena, nascondeva in realtà dei segreti che Charley si portava dietro da anni. L’incubo sta per cominciare.

La perfezione.

Leggendo questo romanzo mi è venuto in mente il film “Gone Girl – L’amore bugiardo”. Ovviamente sono due cose diverse ma la scrittura dell’autore, il modo di impostare il racconto e alcuni aneddoti mi hanno ricondotta al film.

“Il matrimonio degli inganni” è un thriller talmente ingarbugliato da poter diventare un disastro se non fosse stato scritto con così tanta maestria. Una volta tanto ho avuto la soddisfazione di non capire già a metà libro chi fossero i colpevoli.

Scritto da diversi punti di vista, alterna la vita di oggi, in cui è Seth a parlare, a quella degli anni precedenti, in cui è quasi sempre Charlotte a raccontare.

L’inganno, la brama di denaro e attenzioni e la cattiveria la fanno da padrone e contrastano con la bontà e la purezza di Seth e di quella che dovrebbe essere Charley. Dico dovrebbe perché fino alla fine, e forse anche dopo, non saprete chi è davvero quella donna: è una vittima? Di chi è la colpa? Che cosa le hanno fatto? Dov’è andata a finire Charley/Charlotte? Chi è oggi Charley?

Leggete questo romanzo perché vale la pena avere la risposta a tutte queste domande.

Ogni personaggio da maggior spessore alla storia che devia, confonde e punzecchia il lettore. L’autore tira il sasso poi nasconde la mano e fino alla fine nasconde la verità, pur regalandoci qualche stralcio di luce. Il fatto che dica lui stesso che non ci sarà un seguito ci lascia come dovrebbe fare ogni thriller che si rispetti, e cioè con il dubbio e il sospetto.

La maestria.

firma Claudia

 

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