Recensione “Il ladro di tatuaggi” di Alison Belsham

 

 

 

La città di Brighton pullula di vicoli, segreti e sussurri. C’è un intero mondo sommerso che sfugge al controllo della polizia, governato dalle leggi della strada. Nel cuore dell’estate una giovane donna viene ritrovata in fin di vita e, dopo aver trascorso ventiquattro terribili ore di agonia in ospedale, muore in circostanze misteriose. Sul suo corpo è stato lasciato un marchio: un tatuaggio. Quando anche un’altra donna scompare, l’ispettore Francis Sullivan e la sua squadra temono che ci sia un serial killer per le strade della città. Un assassino collegato in modi ancora tutti da chiarire al mondo dei tatuaggi. Ma non appena la polizia identifica un sospetto, Alex Mullins, le cose per Francis si fanno tutt’altro che semplici. Alex, infatti, è il figlio della donna con cui ha un legame molto particolare: Marni, una tatuatrice. Riuscirà a non farsi coinvolgere dai suoi sentimenti per risolvere il caso e fermare l’assassino prima che altre donne muoiano?

Thriller avvincente, lettura scorrevole e intensa.

Secondo romanzo dell’autrice, collegato al primo, ma entrambi autoconclusivi e leggibili separatamente.

Conosciamo due storie, quella dove il nostro ispettore dà la caccia all’assassino di giovani ragazze, e quella di Aimée.

Nella prima ritroviamo i personaggi del primo romanzo, l’ispettore Francis Sullivan e Marni. Il figlio di quest’ultima, Alex, verrà additato come possibile colpevole sin dall’inizio, da tutti, tranne che dall’ispettore. Nessuno dei colleghi ne capisce il vero motivo, ma noi che leggiamo sappiamo perché.

Alternata alla narrazione principale, leggiamo la storia di Aimée, ragazzina abusata dal padre, con una madre moribonda per maggior parte della sua vita e un fratello quasi inesistente. Sin da subito siamo portati a parteggiare per questa bambina che cresce odiando il mondo, odiando se stessa. Mi ha piacevolmente sorpresa, a livello puramente stilistico, la svolta presa in questa storia. Non posso dirvi altro perché svelerei tutto il romanzo, ma è stata una scelta molto interessante che ha dato maggior spessore a questo thriller.

Una sola cosa non mi è piaciuta: aver capito, prima della rivelazione finale, chi fosse l’assassino. L’autrice lo fa capire ad un certo punto… io preferisco rimanere sorpresa.

Il libro si legge bene, la narrazione non ha punti morti, ogni cosa viene inserita con uno scopo, che sia quello di legare questo secondo romanzo al primo, o di dare maggiore enfasi agli eventi che si susseguono.

Consiglio.

firma Claudia

ELEONORA

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