Recensione “Il granello di sabbia” di Pietro Bertino

 

 

In un paese che ha cancellato la Storia, dove chi non appartiene alla razza eletta viene schiacciato senza pietà, un uomo ha cominciato a ricordare. Può esserci amore in un mondo perfetto? Può un granello di sabbia fermare l’ingranaggio e riportare la speranza? Un romanzo distopico che affronta i temi del nostro tempo: le migrazioni, l’inquinamento ambientale, il deterioramento della politica., il controllo ossessivo dei governi autoritari sui cittadini.

Romanzo interessante che per certi aspetti mi ha riportato alla mente il ben più famoso 1984 di Orwell.

Ci troviamo in un mondo distopico, nel nostro paese, dove tutto è cambiato. La libertà non esiste più e nemmeno tutto ciò che si portava dietro dell’uguaglianza razziale, alle pari opportunità fra i sessi, ai diritti dei lavoratori, fino alla tolleranza omosessuale. Tutto è stato spazzato via, tabula rasa sui diritti dell’uomo e lavaggio del cervello di molte menti. Una piccola parte della popolazione vive da padroni, con schiave sessuali a loro disposizione, la polizia che tiranneggia e privilegi finanziari a non finire, mentre tutti gli altri sono soggiogati, compreso il Pianeta stesso.

Come si è creata questa situazione? Perché? Come uscirne? Come combatterla? Chi sono i responsabili?

Tante sono le domande che ci pone l’autore durante la narrazione. Tante le atrocità cui assistiamo e che ci fanno capire che i tanti privilegi di cui godiamo oggi, frutto di lotte e vittorie del passato, non sono da considerarsi scontate ma dobbiamo impegnarci sempre a mantenerle.

Una storia interessante e particolare che va meditata mentre la si assapora.

Consigliato!!

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