Recensione doppia “Il gatto che arrivò il giorno di Natale” di Melody Carlson

 

 

 

 

Dopo aver trascorso molti anni all’estero, Garrison Brown torna a Vancouver pronto a cominciare una nuova vita, ma la morte della sua adorata nonna, appena qualche settimana prima di Natale, mette sottosopra tutti i suoi piani. Garrison, infatti, si ritrova improvvisamente nella condizione di doversi occupare di tutto, compresa l’incombenza di cercare una nuova casa ai sei gatti appartenuti a sua nonna. Una vera seccatura, dal suo punto di vista, ma il testamento parla chiaro: la nonna ha lasciato nelle sue ultime volontà istruzioni dettagliatissime per ognuno dei suoi adorati mici in modo che ognuno finisca tra le braccia del proprietario perfetto, il quale, in cambio dell’adozione, riceverà un generoso compenso in denaro. Il compito di Garrison è trovare le combinazioni giuste, senza far, però, riferimento al premio. E chissà che, con l’avvicinarsi della Vigilia di Natale, i sei miagolanti orfanelli da piazzare non riescano a trovare qualcuno perfetto anche per lui.

 

 

È un romanzo breve e adorabile. Il giovane Garrison deve affrontare, da solo, le disposizioni testamentarie lasciate dall’amata nonna che lo ha cresciuto dopo la morte dei genitori. Nel periodo in cui il ragazzo aveva lavorato come volontario in Africa, la nonna, rimasta sola, si era circondata di gatti, riempiendo quel vuoto affettivo.

E sono proprio i gatti i protagonisti di questo libro. Garrison deve trovar loro una casa, rispettando le condizioni imposte dalla nonna.

Ritornando nel quartiere della sua infanzia, riscoprirà la bellezza della vita di provincia, della solidarietà fra vicini e delle cose semplici.

Incontrerà una ragazza che gli farà battere il cuore, ma troppe incomprensioni renderanno difficoltoso questo amore che non riesce a sbocciare.

Fra chiodi, martello ed antistaminici (eh sì, è molto allergico al pelo felino), Garrison stringerà amicizie e porterà, nel piccolo quartiere, la sua empatia e il dono di sapersi rapportare coi ragazzi in difficoltà.

Un romanzo sui conflitti interiori, sul senso del dovere che però porta su quella che sembra la strada giusta. Ma alla fine la razionalità fa lo sgambetto al progetto che potrebbe compiersi e tutto viene messo nuovamente in discussione.

Un dolce racconto adatto al periodo natalizio.

 

firma Claudia

 

Se ho amato questo romanzo? Cavolo, sì!! Troppo carino, originale, scritto bene, e poi ci sono i gatti! Impossibile non amarlo.

La storia inizia con Garrison che scopre della morte di sua nonna, la donna che lo ha cresciuto e gli ha permesso di diventare la persona che è oggi. Una volta tornato nella sua casa d’infanzia e aver parlato con l’avvocato, Garrison sa che avrà un gran lavoro da fare: deve trovare la casa perfetta e le persone perfette che possano adottare i sei gatti della nonna. Ognuno con il proprio carattere, regalerà un sorriso, oltre a tanti tantissimi starnuti al protagonista. Perché non vi ho detto che lui è allergico ai gatti e al loro pelo! La sua non sembra un’allergia vera e propria, ma la conseguenza ad un malessere più psicologico che fisico. Avrà modo di ricredersi nel corso della narrazione? O continuerà a fare di tutto per sbarazzarsi degli inquilini di casa della nonna? Troverà le persone giuste, con tutti i requisiti richiesti dalla nonna, per adottare i micioni? Il bello è proprio questo: vedere cosa sono stati in grado di lasciare a Garrison quei gatti e i loro padroni.

Ogni personaggio ha una storia da raccontare, seppur breve, ma d’impatto. Quasi tutti miglioreranno la vita del gatto perché sarà il gatto stesso a migliorare quella dei padroni. Dico quasi perché qualcuno ha sentito parlare di un gatto da un milione di dollari ed anche se è una storia inventata, qualcuno potrebbe averne approfittato. Chi sarà?

Lo consiglio assolutamente! È un romanzo breve, natalizio, d’impatto e si parla di amore. Perché non leggerlo?

firma Claudia

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