Recensione “Il filo invisibile” di Alessandro Petrelli

 

 

 

Susanne O’Connor vive da un anno a Denbour, città in cui si è trasferita subito dopo la morte del fratello Davy. In realtà, quel lutto è stata solo la prima delle tante sciagure che le hanno stravolto l’esistenza: si è malamente lasciata con Edgar, ha reciso ogni rapporto con la sua famiglia e le amiche, ha abbandonato gli studi e provocato un incidente nel quale hanno perso la vita due anziani. Tutto sembra perduto per Susanne, ma nell’aprile 2018, mentre sfoglia un vecchio album fotografico, l’immagine di una cartelletta gialla le riporta alla mente un ricordo di vitale importanza: poco prima di morire, suo fratello le aveva chiesto aiuto per la realizzazione di un progetto e lei non lo aveva ascoltato. Dove si trova adesso la cartelletta? In cosa consisteva il progetto di Davy? Comincia così il lungo viaggio di Susanne. Un percorso che porterà la ragazza a imbattersi coi destini di altre persone, tutti legati al suo tramite il filo invisibile di cui le aveva parlato una volta suo fratello. Ma niente accade per caso, e ci sono dei particolari della vita di Davy che Susanne deve assolutamente sapere.

Ho adorato questa storia per la trama intricata, i sentimenti contrastanti, il senso di avventura, il lutto che crea e non distrugge e la voglia di andare avanti nonostante tutto.

Susanne a distanza di un anno dalla perdita del fratello, così inaspettata e improvvisa, ricorda il particolare di una cartelletta gialla e curiosa nello scoprire il suo contenuto ritorna nella città natale per scoprire su quale progetto lavorava il suo fratellino.

Inizia un percorso tra i ricordi, e si imbatte nelle vite di altre persone che come con un filo invisibile sono legati al fratello.

Tutto quindi fa capire che niente accade per caso, che il destino gioca bene le sue carte.

La sua scrittura è curata nei minimi particolari, la trama ben tessuta e ricca di intrighi, una trama fitta di eventi, di persone, di situazioni che portano la protagonista sempre e solo ad un’unica meta.

“C’è un filo invisibile che unisce le persone. Non siamo mai soli, Susanne. Mai, finché ci sarà quel filo.”

Vari pov entrano in scena, sorella, amici e Davy, tutti per quel progetto che potrebbe cambiare le sorti del comune di Understone City.

Una lettura che lascia appagati, soddisfatti e con mille risposte da elaborare.

 

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