Recensione “Il compratore di tempo” di Ramiro Baldacci

 

 

 

Che senso ha il tempo? A che serve la scuola? Ma, soprattutto, può l’amore avere età, confini o condizioni? È quello che scopriranno Lucia e Alessandro, due adolescenti al terzo anno di liceo. Come tutti i ragazzi della loro età vivono la rabbia e i disagi di un periodo della vita che non sarà mai compreso, finché nello scorrere del tempo non avviene qualcosa di imprevisto. Lucia affronta l’abbandono di un’amica, la delusione di relazioni tutte uguali, la paura di sentirsi sola. Alessandro invece parte per un viaggio, dentro il tempo e dentro la vita di Lucia. Attraverso le materie scolastiche vedrà mondi ed epoche sconosciute, vivrà situazioni nuove e impreviste, si perderà, ma alla fine troverà se stesso, l’amore di Lucia, e il senso della sua esistenza.

Un libro che sa di fantasia, che vive di fantasia e che spera nell’amore.

Complicato il pensiero, semplice la scrittura.

Un viaggio attraverso il tempo, tra miti e leggende, tra dei greci e poveri mortali resi schiavi, in cerca di cosa?

L’eternità dell’amore.

L’ho assaporato, l’ho reso mio, ho viaggiato senza tempo e con un enorme bagaglio sul cuore e ho trovato l’amore.

Un sentimento reale, mitologico ed eterno.

Un libro che, viaggiando di fantasia, ci porta a rincorrere il sentimento più comune al mondo, il battito della vita. Il senso della vita.

ELEONORA

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