Recensione “Hunter” di Flora A. Gallert

 

“Sono Hunter Wood e sono un promettente giocatore di football. Acclamato, desiderato e amato, sul campo non ho alcun tipo di problema e aspetto solo una svolta decisiva. Non posso dire lo stesso della mia vita privata completamente distrutta dall’arrivo di Steven, il mio patrigno, e di Ellen, sua figlia. Sono piombati nella mia vita perfetta e l’hanno capovolta. Io odio lui e lui odia me e distruggere Ellen mi sembra il minimo che possa fare per riscattarmi.”

“Mi chiamo Ellen e da quando Hunter è entrato a far parte della mia vita, vengo trattata da schifo, sono qualcuno da evitare come la peste. A parte la mia unica amica Kate, nessuno osa avvicinarsi a me: la ragazza più impopolare e sfigata del college. E mi sta bene, perché presto Hunter si toglierà dai piedi e io potrò riappropriarmi della mia vita. Ma un progetto che può dare una svolta alla mia carriera da giornalista mi sta conducendo dritta nella tana del lupo: il campo da football.”

Hunter ed Ellen saranno costretti a condividere ben più di un semplice tetto sulla testa. E quello che era nato come un rapporto basato sul disprezzo, una volta cadute le maschere, sarà capace di rivelare tutti quei retroscena che renderanno Hunter meno irraggiungibile ed Ellen molto più desiderabile. Forse anche troppo…

Tra litigi, feste private, partite… Hunter ed Ellen si renderanno conto che la partita più importante di tutte non si gioca su un campo, ma nei loro cuori.

 

Penso sempre che nei romance, così come negli young adult o nei forbidden, sia difficile inventare qualcosa di nuovo, quindi, a mio avviso, tutto sta da come si imposta la storia o dal modo di scriverla, e l’unico aggettivo che mi viene da dire per questa è poco. La trama è poco accattivante, perché dal niente si arriva a tutto nel giro di una pagina. Hunter bullizza Ellen a scuola per tenerla distante, ma all’inizio non si accenna al fatto che a lui in realtà piaccia, poi quando lei gli si avvicina, lui le dichiara il suo immenso amore, dopo appena un bacio. I dialoghi sono poco coinvolgenti, a volte li ho trovati persino immaturi. Hunter è un pericoloso soggetto bipolare, che picchia selvaggiamente prima il padre di Ellen, quando scopre la tresca che ha con sua madre, poi il suo compagno di squadra Mark, perché a una festa voleva usare violenza su Ellen. Speravo in un ridimensionamento del personaggio, invece, alla fine, l’unica scusante che ha è che non tocca le donne…

I personaggi sono abbastanza scontati: Hunter è il classico campione che tutte le ragazze venerano, mentre Ellen è la ragazza remissiva che cerca di passare inosservata.

Editing davvero poco curato, con un testo pieno di errori.

 

“Il suo sguardo è lussurioso ed eccitato e mi guardano come se fossi la cosa più preziosa al mondo.

«Se non vuoi che finisce male, smettila immediatamente…» ringhia alzandosi con il busto per rapire di nuovo le mie labbra…”

 

“«Non voglio che stai con me perché sei buona e hai pietà. Voglio che stai con me perché mi desideri come ti desidero io. Non perché devo salvarmi dal mio inferno ma perché vuoi bruciare insieme a me» ringhio afferrandole le mani e fermando le sue carezze.”

 

Le scene di sesso, per quello che mi riguarda, sono forzate e a volte usano un linguaggio poco consono alla situazione descritta.

Quindi, tirando le somme, è un libro che non mi ha convinto, dalla cover e dalla trama mi aspettavo sinceramente di più e meglio…peccato!

Alla prossima!

 

 

BARBARA M

firma Claudia

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