Rafael Canoa è il re della televisione messicana. Adorato da milioni di donne, incarna l’ideale del macho. Bello, muscoloso e con uno sguardo intenso, ha il viso di un angelo e un corpo che induce al peccato. Così, stanco dello stereotipo che gli è stato cucito addosso, Rafael sogna di sfondare a Hollywood con un ruolo da cattivo, ma la strada per il successo è in salita. Jessica Miller odia il sesso e tutto ciò che lo evoca. Così, la decisione della famiglia di affidarle la gestione della “Sensual Production”, una delle case di produzione della “Miller Company”, è già di per sé un affronto, ma lavorare con il macho per eccellenza è davvero troppo! Tra colpi di scena, proposte indecenti e momenti di estremo romanticismo, Rafael Canoa le insegnerà che l’amore e il sesso non sono incompatibili. Peccato che siamo a Hollywood, dove la realtà è spesso una grande e bellissima illusione.
Hollywood calling!! E quando la patria del cinema chiama, è difficile resistere! Ma si sa: non è sempre oro quello che luccica e a volte il prezzo da pagare per raggiungere il successo è troppo alto, soprattutto se in gioco ci sono i sentimenti delle persone a cui si tiene. Cosa fare dunque?
Sesto volume della serie “Collana Latinos”, “Hollywood, mi amor!” è un romanzo dalla trama enigmatica, una trama che non svela esplicitamente il contenuto del libro e che invoglia a saperne di più chiedendosi: “Cosa accadrà fra il bell’attore acclamato dalle donne del Messico (già conosciuto, non come protagonista, in “Uno scapolo da sposare”) e la ragazza tutta d’un pezzo, disillusa dagli uomini, che considera il sesso sopravvalutato e fonte di guai?”
Tranquille: la curiosità sarà pienamente soddisfatta dalla lettura!
E’ una bella storia: leggera, semplice e allo stesso tempo originale, ben sviluppata, in alcuni parti nemmeno prevedibile. I personaggi descritti hanno le proprie caratteristiche, i propri modi di agire, di pensare, e si alternano nei capitoli per narrare il romanzo e dare una visione a tutto tondo sulle vicende.
Molto belle le scene romantiche (anche se alcune troppo rapide , quasi immediate e si arriva subito al sodo), e bellissima la figura del protagonista: bello, romantico, divertente e sicuro di sé.
Ma … c’è un ma. Purtroppo, in alcune parti del romanzo, la scrittura lascia un po’ a desiderare: talvolta, i dialoghi sono prolungati e perdono le desinenze necessarie per capire a chi appartengono le frasi pronunciate (mi è capitato di dover ritornare all’origine del discorso per riprendere il filo); inoltre, si incontrano spesso, fra le righe, forme dialettali tipiche della lingua parlata che sono veri e propri errori grammaticali.
Nel complesso, è una storia che merita di essere letta.
“Hollywood, mi amor!” è un romanzo autoconclusivo; può essere letto separatamente dagli altri romanzi della collana Latinos ma, a mio avviso, la lettura dei volumi precedenti aiuta a comprendere meglio i personaggi e gli avvenimenti che ruotano attorno ai protagonisti di questa storia.
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