Recensione “Hate” di Ylenia Luciani

 

 

 

Cambridge, Massachusetts 2000.

Los Angeles, California 2020.

Shirley Miller ha gli occhi più azzurri del cielo e i capelli biondi come il grano; potrebbe essere la ragazza più bella di tutta l’high school se non fosse che l’amore per il cibo l’ha portata a pesare centoquindici chili. Per questo motivo a scuola è isolata e derisa da tutti e più viene denigrata, più mangiare cibo spazzatura diventa il suo cuscinetto per non soffrire.

Nessuno è interessato a lei e quando Noah Larson, il ragazzo più bello e ambito della scuola, le chiede un appuntamento, lei capisce subito che potrebbe trattarsi di una squallida scommessa, ma, nonostante tutto accetta, perché da un anno è segretamente innamorata di lui e sarebbe disposta a qualsiasi cosa pur di baciarlo.

Quanto accadrà in quelle poche ore, però, lacererà la sua anima per tutta la vita e quando, vent’anni dopo, si rincontreranno, inizierà per lei una dura battaglia per annientarlo, esattamente come ha fatto lui.

Perché lo odia così tanto? Che cosa è successo di grave quella sera da non poter essere dimenticato?

Entrambi si troveranno di fronte a due sentimenti contrastanti che nemmeno il tempo trascorso è riuscito ad assopire e alla fine, Shirley, dovrà fare i conti con il suo odio e con la verità.

Copertina intrigante, personaggi rabbiosi, con una dialettica forbita e dei dialoghi molto ironici, un bel mix.

Il libro si divide in due tempi, prima e un dopo, il prima ci aiuta a capire le paure, l’umiliazione e il cuore infranto subito dalla protagonista, di contro ci farà odiare il protagonista maschile, per le sue posizioni prese all’inizio del romanzo, per il suo carattere strafottente, per le mancanza di “palle” in certe situazioni.

Ci ritroveremo a distanza di vent’anni, la paura e la fragilità trasformata in un odio profondo, un rancore che prende il predominio in quel cuore dolce e la forza di volontà di andare avanti, re-inventarsi, ritrovare se stessa, la nuova Shirley.

A specchio ritroviamo il solito spaccone, Noah, bello e affascinante, avvocato di successo, ma con una lacuna da colmare, una ricerca che lo porterà a Los Angeles e a scontrarsi inevitabilmente con la nuova Shirley.

“Avevo lasciato uno dei ragazzi più belli e ambiti sperando che il tempo si accanisse su di lui dandomi giustizia… imvece mi trovo davanti il solito bastardo, bellissimo affascinante, palestrato, prestante, arrogante e strafottente.”

I battibecchi ironici, una rabbia che sfocia nei peggiori dei modi, ma le situazioni nono clementi per Shirley, dovrà scontrasi inevitabilmente con il suo primo grande amore.

“Qualsiasi cosa tu abbia fatto, amico non ti bastarà una vita per rimediare. – Non è mia intenzione recuperare proprio un bel niente. – decisione saggia, non piacerebbe a nessuno combattere una battaglia già persa in partenza.”

Lentamente vedremo la “redenzione” di Noah, il suo carattere che cambierà, una maturità nei sentimenti che ci lasceranno sbalorditi eppure Shirley sembra rimasta ancorata a quel passato scomodo, trasformando l’amore in un sentimento altrettanto forte ODIO.

“Sono così abituata a cancellarti dalla mia vita che mi dimentico persino di chi tu sia… Tu non vincerai ancora Noah Larson, non mi avrai in pugno un’altra volta per distruggermi.”

Ma può l’amore svanire nel nulla? Amore e odio, due facce della stessa medaglia, due sentimenti provati e vissuti con la stess aintensità, due emozioni gemelle, due emozioni che coinvolgono il cuore a 360°.

“Shirley è entrata nella mia vita come un fulmine a ciel sereno, è stata un gioco, una scomessa, un inganno per riprendermi la popolarità.”

“Lui è stato il mio primoa more, la mia prima trepidazione, il mio primo bacio, la mia prima volta e… il mio primo vero dolore.”

Amore o odio.

“Amami oppure odiami, entrambe le cose sono a mio favore. Se mi ami, io sarò per sempre nel tuo cuore. Se mi odi, io sarò per sempre nella tua mente.” e se neanche Shakespeare riuscirà a scongelare quel cuore, allora la battaglia è veramente già stata persa in partenza.

“Tu sei stata il mio tormento, ti ho cercata in ogni donna… Non posso lasciarti andare, non lo capisci? Perchè vuoi continuare a detestarmi? – Perchè ti sei insinuato così a fondo nella mente e nel cuore impedendomi di estirparti.”

Potrebbe esistere un altro finale?

Ylenia ha saputo creare una storia partendo dall’episodio classico del ragazzo ambito con la ragazza “scartata”, ha saputo dare vita ad un romanzo che mi ha regalato molto, molte emozioni contrastanti, ho odiato il protagonista all’inizio, innamorandomene alla fine perdutamente.

Shirley l’ho adorata, anche nel suo odio, è stata sempre coerente, ha saputo uscire vincente in una battaglia la cui fine sembrava già data. Si è risollevata da parecchi traumi, è uscita da quel famoso labirinto delle paure anche se si è fatta vincere dalla rancore per parecchi anni,

Complimenti all’autrice.

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