Recensione “Happy Place – Una Vacanza Particolare” di Emily Henry

 

Da quando si sono conosciuti, al college, Harriet e Wyn sono sempre stati “la coppia perfetta”: stavano bene insieme come il sale e il pepe, il tè e il miele, il pane e il salame . Poi, chissà perché, le cose sono cambiate. Eppure, nonostante siano passati già cinque mesi dalla rottura, ancora non l’hanno detto ai loro migliori amici. Ed è così che si ritrovano a condividere la stessa stanza (e lo stesso letto!) in un cottage nel Maine in cui ogni anno da tempo immemorabile il loro gruppo di amici trascorre una meravigliosa settimana di vacanza per disintossicarsi dal mondo.
Solo che quest’anno Harriet e Wyn mentono spudoratamente… A se stessi perché cercano con tutte le proprie forze di negare l’evidenza, e cioè quanto ancora si desiderano l’un l’altro. Agli altri perché non sopportano di spezzare il cuore dei loro amici. Quindi reciteranno la loro parte: Harriet sarà la specializzanda in chirurgia che non litiga mai, e Wyn sarà il ragazzo affascinante che non si lascia scalfire da nulla. È un piano impeccabile: sono stati innamorati per tanti anni, quanto può essere difficile fingere per una settimana… davanti a chi ti conosce meglio?

 

Ognuno di noi ha il suo happy place del cuore, quel luogo in cui ci rifugiamo fisicamente o mentalmente quando quello che ci circonda diventa “troppo”.

Harriet Sabrina e Cleo hanno un happy place che condividono: il cottage a Knott’s Harbor nel Maine, dove hanno passato le estati della loro giovinezza.
Emily Henry ci racconta una bellissima storia di amicizia e di amore, di persone legate da un sentimento che perdura nel tempo e che rende adatta l’espressione “la famiglia migliore è quella che ti scegli”.

Tre amiche unite dalla quotidianità della loro convivenza ma che prenderanno percorsi di studio diversi, Harriet medicina, Sabrina Legge e Cleo Arte, tre sfumature diverse che vanno ad incastrarsi creando un mix che funziona e resiste anche quando ognuna vivrà la propria vita; ma la reunion per le vacanze non può essere mancata e in quei giorni riassaporeranno la loro routine familiare.

Quello che era il gruppo iniziale delle tre studentesse, si è andato ad arricchire nel tempo con i loro compagni di vita: Win per Harriet, Parth per Sabrina e Kimmy per Cleo.

La vacanza che si apprestano a trascorrere però avrà un sapore diverso: situazioni inaspettate da gestire, sentimenti da tenere sotto controllo e prese di coscienza. Il mood sarà nostalgico e malinconico, il cottage sta per essere venduto e si sente nell’aria la fine di un’epoca.

La narrazione procederà su doppio binario temporale con dei flashback in cui vedremo il periodo della convivenza ai tempi del college, il primo incontro fra Harriet e Wyn (un vero colpo di fulmine) e il loro interagire in un sincrono perfetto fra ironia e seduzione. Quella stessa affinità che non si è spenta nemmeno dopo essersi (segretamente) lasciati; non volendo intristire i loro amici dovranno recitare la parte dei fidanzatini felici ma non  riusciranno più a capire dove finisce la finzione e dove invece riemergono l’eccitazione e la scossa sotto pelle di quando sono vicini.

“Odio sentirmi ancora così legata a lui a livello quantico. Come se il mio corpo non potesse mai smettere di ritrovare la strada che porta al suo”.

Adoro tutti i personaggi di questa autrice, riesce a dare vita con tanta maestria e palpitazione a schermaglie amorose ironiche e struggenti allo stesso tempo.
La storia d’amore fra Harriet e Wyn è meravigliosa, intensa, da vere anime affini, uno di quei rapporti che pensi possano durare per sempre… anche se la fine è arrivata anche per loro e apparentemente fin troppo velocemente. Con il senno di poi, i segnali si erano manifestati tutti, dalla mancanza di comunicazione all’inadeguatezza.

“Per tutta la vita non ho fatto altro che permettere alle voci degli altri di insinuarsi nella mia mente, e alla fine hanno sovrastato la mia”.

 

Vivremo con questo gruppo di amici l’ultima vacanza nel cottage, fra escursioni, festival dell’aragosta e planning dettagliati delle attività, saremo testimoni di un amore struggente che ancora trasuda dalla pelle ma che viene bloccato dalla razionalità.

In questo romanzo ho trovato il sentimento dolce amaro che si prova quando ci si rende conto del tempo che passa, delle persone che prendono la loro strada e dei rapporti che mutano inevitabilmente, senza intenzione né cattiveria, senza un apparente perché è solo…la vita.

“Farei qualunque cosa per tornare a quell’oasi felice, fuori dal tempo, dove niente può toccarci, nemmeno la vita reale”.

 

Anna

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