Sono io il primo a dirvi che ho dei problemi. Problemi di fiducia. Problemi familiari. Forse anche altri che non ho ancora scoperto. Ecco perché ho sempre preferito condurre un’esistenza il più semplice e meno complicata possibile.
Fino a quando è arrivato lui.
Blake McAdams è entrato nella mia vita e si rifiuta di andarsene.
È implacabilmente ottimista, incredibilmente intelligente, fastidiosamente insistente e… vuole che diventiamo amici.
Perché pensa che io sia interessante.
Sì, okay, passo. Grazie.
Eppure, in qualche modo, finiamo per fare davvero amicizia.
E poi quell’amicizia si evolve in qualcosa di più e all’improvviso mi ritrovo a navigare in un territorio del tutto estraneo: una relazione.
Ma Blake ha i suoi problemi e quando la verità viene a galla, la mia vita semplice e senza complicazioni… Ecco, diventa tutt’altro che semplice.
Hi Readers Sale e Pepe,
Oggi vi parlo di “Fino a te” di Brian Prescott.
Questo libro è bellissimo. Non ho altro da dire. No, scherzo, cercherò di darvi una spiegazione, però questa è la premessa.
“Ogni vita ha un prima e un dopo, con una linea invisibile che divide un’esistenza in due metà. I catalizzatori sono di vario genere. Piccoli, grandi, apparentemente insignificanti all’inizio, invisibili, cataclismatici, ma tutti alla fine ti cambiano l’esistenza.”
La Prescott è stata sempre una sorpresa, ogni suo libro mi ha saputa convincere.
Avevo già letto “Progetto eroe” e ne ero rimasta super entusiasta, ma “Fino a te” mi ha definitivamente conquistata.
Ammetto, però, che almeno fino ad un primo 30%, pensavo che non fosse così bello come l’altro, invece…
Questa storia non parla solo d’amore, ma anche di amicizia, desideri nascosti, solitudine e fiducia.
Blake e Jude, Jude e Blake.
Due ragazzi con un passato complicato, problemi di fiducia e segreti, si avvicinano piano piano, tra uno scambio di battute, domande impertinenti e scenette carine e divertenti.
Quando tutto sembra andare a gonfie vele, ecco che la Prescott inserisce quel “fattore angst” che io amo e adoro.
Avevo già qualche idea che il lieto fine non sarebbe stato così facile da raggiungere, sospettavo qualcosa, ma il plot twist mi ha completamente stupita e convinta. Era giusto. Realistico, ma non banale. Forte, ma non troppo da essere esagerato. Insomma, perfetto per farmi stringere il cuore.
Inoltre, Jude e Blake sono anch’essi “perfetti” nella loro imperfezione, hanno tratti ben definiti e durante il libro si possono cogliere varie sfumature dei loro caratteri che anche loro scoprono tra una battuta e un flirt.
“«Sei particolare, Jude.» «Le notti di tempesta sui tetti mi conferiscono misticismo. Credimi, alla luce del giorno sono una persona normale.»”
Inizialmente, quello che li unisce è proprio un umorismo/sarcasmo molto forte e da “str0nzi”.
I due non se le mandano a dire, sono sinceri, schietti e senza filtri, ma si capiscono a vicenda senza offendersi.
«Anche se sei sarcastico, emotivamente instabile e non ti fidi di nessuno… Sotto sotto, sei ancora un bravo ragazzo.»
Il sarcasmo, però, è un mezzo per nascondere sentimenti, e per Jude lo è stato per così tanto tempo che ormai non riesce a separarsene.
“Comincio a pensare che la mia lingua dell’amore non sia fatta di belle parole e cene a lume di candela, ma di commenti sarcastici ed esasperazione ben piazzati.”
Questo libro è un romance, ma è anche molto altro, solleva diverse domande, per esempio: è sbagliato disobbedire alla legge per la giusta ragione? Oppure, è giusto mentire per proteggere?
Non vi dirò il perché di queste domande, ma sappiate che, dopo aver letto questo libro, ho avuto molte difficoltà a rispondere nettamente.
Piccola menzione va anche ai personaggi secondari di questa storia, Blair, sua moglie Nora e Stephen, amici di Jude che sono la sua famiglia e che lo supportano e sopportano da tanto tempo.
Stephen meriterebbe un libro tutto suo, so che anche lui sarebbe uno splendido protagonista, complicato e difficile, come piace a me.
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