Recensione doppia “Cuore di lupo” di Chiara Casalini

 

 

 

 

 

 

Cleo si sveglia in preda a un attacco d’ansia, e le occorre un po’ per realizzare di essere in una camera d’albergo con Sebastian, un ragazzo incontrato in un locale.

Quella notte di passione, insieme alle prime rivelazioni del giovane, segnano per lei l’inizio di una nuova vita. Dovrà affrontare il suo doloroso passato, fatto di violenza e meschinità, per aprirsi a un incredibile segreto: Sebastian è infatti un licantropo. Superati sconcerto e paura, Cleo si appassiona al calore di una nuova famiglia, scoprendo il legame con la Natura.

Di nuovo, il passato di Cleo torna a tormentarla, ma la ragazza viene a conoscenza delle sue vere origini norvegesi, radicate in uno dei branchi di lupi più antichi e puri. Cleo e Sebastian partono allora per la Scandinavia, culla dello sciamanesimo. Marchiata a fuoco sulla schiena durante la sua iniziazione, Cleo si trasforma solo in parte, tra le braccia del vero padre biologico, che le dà una terribile notizia: lei è di sangue misto, e non può essere accettata dal branco.

Eppure, Cleo si affida alla saggezza delle rune e all’amore per Sebastian, trovando la sua strada.

Generalmente non leggo fantasy, ma qualcosa mi ha spinto ad addentrarmi in questa storia; sarà che amo i lupi (ne sono proprio affascinata!), sarà che da sempre considero i viaggi parte fondamentale per la conoscenza di se stessi; sarà quel misto di curiosità e paura che la magia e l’esoterismo mi hanno sempre suscitato … alla fine ho deciso di seguire l’istinto e cedere al richiamo di questo libro. Ora, a lettura ultimata, posso solo dire: per fortuna che l’ho fatto!

Già dopo poche pagine, infatti, ho capito di avere davanti qualcosa di diverso rispetto alle letture a cui sono abituata!

Cuore di Lupo” non è semplicemente un romanzo; preferisco definirlo “una voce”, una voce narrante, “pensata”, una voce affidata alla protagonista stessa, Cleo, che, contrariamente a quanto si possa pensare, non parla al lettore ma a Sebastian, il suo uomo, al quale si rivolge come se scrivesse una lettera, o un diario …

Avvenimenti, dialoghi, riflessioni, ogni cosa è rivolta esclusivamente a lui, ed è tutto così intimo e confidenziale che quasi si sente il dovere di entrare nella loro storia in punta di piedi per non disturbare …

Cleo non si limita a raccontare la sua vita, ma la descrive in corso d’opera, al presente, mentre è impegnata a viverla, o meglio a combatterla, cercando di non soccomberle. Proprio durante uno di questi momenti facciamo la sua conoscenza.

Cleo, infatti, si sveglia in una camera d’albergo insieme a Sebastian; non sa nulla di lui, non lo conosce, ma quella che sembrava una notte liberatoria e di passione, destinata a svanire all’alba, segna per entrambi un profondo cambiamento. Sebastian dimostra di conoscerla meglio di quanto lei stessa riesca a fare e, cosa più importante, sembra volerle risvegliare l’anima, da troppo tempo nascosta ingiustamente sotto strati di colpevolezza e disagi.

Ben presto Cleo capirà che il loro incontro non è stato casuale e che quell’uomo, di cui da subito non può più fare a meno, nasconde un segreto, un segreto che riguarda anche lei; entrambi, infatti, sono dei lupi, appartenenti però a famiglie diverse e a branchi dislocati in aeree geograficamente distinte, con propri riti, credenze e proprie regole di vita.

Per una serie di eventi, Cleo dovrà prendere atto di tutto questo; pagina dopo pagina dovrà crescere, affrontare il suo passato e rischiare il suo presente per riuscire finalmente a conoscere la vera se stessa e a trovare il suo posto nel mondo.

Sebastian la accompagnerà in questo lungo percorso senza però spianarle la strada o sostituirsi a lei nella riuscita: la porterà al limite, la sfiderà, la spingerà a lottare, soffrendo per le sue cadute e gioendo delle sue vittorie! Solo così potrà aiutarla veramente a “rinascere” e a non farla più dipendere da nessuno!

In più di un’occasione ho pensato che Sebastian rappresentasse per Cleo la sua parte interna più vera e più viva, che gridava e lottava contro ogni oppressione per emergere alla luce!

Credetemi, non si tratta solo di leggere questo romanzo, ma di entrare in connessione con i suoi significati più profondi … anche se non ho la presunzione di comprenderli tutti, né le giuste conoscenze per farlo!

Questo libro è davvero particolare e consiglio di leggerlo indipendentemente dal genere a cui siete abituate.

Personalmente, sono felice di averlo fatto!

RECENSIONE A CURA DI: 

EDITING A CURA DI: 

Dopo la trilogia sui vampiri l’autrice mi ha catapultato in una nuova avventura, immersa nei boschi e in compagnia di una famiglia diversa dalle altre, una famiglia di licantropi.

Cleo è una ragazza che nella vita ha sofferto molto, troppo. Non ha mai conosciuto il padre biologico, né la madre ha mai voluto svelarle nulla a riguardo, rimasta poi orfana di madre ha vissuto col patrigno, uomo violento che ha ripetutamente abusato di lei, rendendola fragile e insicura, finché non incontra casualmente Sebastian. Lui è il contrario di tutto ciò che nella vita ha sempre visto e sperimentato: è gentile, premuroso, protettivo. Un uomo quasi irreale per come si comporta e per come parla, sembra uno strano mix fra un gentlemen d’altri tempi e un maestoso animale selvatico e Cleo non può fare a meno che innamorarsene perdutamente. All’ennesima violenza del patrigno, Sebastian la salva uccidendo l’uomo e porta Cleo con sé nei boschi, dove vive la sua famiglia. Qui la narrazione muta completamente, dall’oscurità e dalla violenza passiamo all’amore e alla condivisione. L’aria che si respira è la classica del focolare, dove una vera e allargata famiglia vive insieme e dove i suoi membri lottano uno per l’altro, senza barriere né limiti, come in un branco. Dal sentirsi completamente sola e in balia dell’oscurità, Cleo inizia a far parte di un gruppo, scoprendone tutti i vantaggi e anche qualche piccolo svantaggio. Entra anche in contatto con la natura che sembra chiamarla a sé, volerle parlare, come una vecchia e cara amica.

Eventi drammatici e colpi di scena si mescolano così a scene di intensa passione e ad ancestrali rituali, creando un mondo unico e meraviglioso del quale non si è mai sazi, tant’è che spero vivamente in un seguito.

Concludo con un accenno allo stile dell’autrice, che apprezzo molto. Intanto la semplicità e la delicatezza, anche nel raccontare eventi drammatici, è una sua caratteristica molto importante che, unita alla fluidità della narrazione, permettono al lettore di calarsi nella parte, di assaporare il clima del branco, di odorare gli alberi del bosco e di guardare negli occhi di un lupo senza temerlo, il tutto con un grande rispetto per la Natura e per le sue creature.

Consigliatissimo!

SENSUALITA’:

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