Recensione “Dolore A Prima Vista” di Ilaria Marconicchio

 

 

 

Una ragazza ingenua e priva di malizia fa amicizia con una ragazza di qualche anno più grande, che cattura subito la fiducia della madre. Entrambe le ragazze organizzano varie uscite e la protagonista, in una di queste, si innamora di colpo travolta dallo sguardo cupo e intenso che quel ragazzo dedicava alle onde del mare: uno sguardo difficile da reggere. Sembra tutto così bello che i sogni per lei erano la sua attuale realtà: un’amica leale e un ragazzo fedele che la distraevano dai suoi conflitti allo specchio, causati dai giudizi gratuiti che molte persone le lanciavano per il suo aspetto esteriore così tenero e puro. Ma le maschere cadono, rivelandole il vero volto nascosto di chi le giurava affetto.Cosa faranno di così grave da ferirla?E quel ragazzo è sempre stato l’antagonista della storia?Non si può sapere, ma la protagonista si distacca da loro ferita dopo ferita, e soprattutto lui non riesce a sopportarlo malgrado sia colpa sua. Decide quindi di lasciarla, ma non senza prima lasciarle un segno indelebile sul corpo e nell’anima, costringendola a smaltire il dolore chiusa nelle quattro mura della sua stanza… con gesti pericolosi per sè stessa. Morì, ma senza che il suo cuore smise per un attimo di battere e cerca, giorno dopo giorno, di uscire da quel tunnel oscuro per raggiungere finalmente la luce. Rinasce, cambiata, diversa a causa di tutti gli avvenimenti che l’hanno coinvolta a farlo. Ma alla fine vince, si rialza ricucendosi le ali per poi spiccare il volo.Chi non ha ferite difficili da rimarginare?Chi sta ancora cercando la luce nel tunnel e chi ci è riuscito?Chi è rinato e chi ancora ci sta provando?Tutto andrà bene, basta lottare; basta volerlo.

Salve lettori, purtroppo quando si deve scrivere una recensione non positiva non è mai facile iniziare.

Beh, non è facile, ma da blogger non posso non farlo, non sarebbe giusto per i lettori che ci seguono.

Bene, inizio con il dirvi che la trama mi aveva catturato, il tema trattato mi aveva colpito e quando ho iniziato la lettura avevo diverse aspettative, che purtroppo, sono state deluse completamente.

Partiamo dalla grammatica, la base… se dopo poche pagine trovo scritto “all’impiedi” e “lo telefono”, la voglia di continuare a leggere scende drasticamente sotto la soglia dello zero. Ma se fossero solo queste le cose, ci sarei passata sopra…

Durante la lettura mi sono imbattuta in “bussa al campanello”, “suono al campanello e vengo subito aperta…”, “bussiamo alla porta e veniamo aperti…” e questi solo per citarvi solo alcune delle cose che ho incontrato. Ma davvero? Mi può andar bene in un colloquiare, ma su un libro messo in vendita anche no. Mi spiace, ma la correttezza verso chi acquista qualcosa ci deve essere.

Passiamo ora alle docce. Per chi ha letto il libro sa che la protagonista si fa la doccia di media 3 volte al giorno e ogni singola volta viene descritta accuratamente dall’autrice. La mia prima domanda è stata: perchè? E dopo circa 500 pagine di libro, l’unica risposta che sono riuscita a darmi è che questo particolare serviva per allungare i capitoli e di conseguenza le pagine di lettura. Che scopo aveva descrivere ogni singola doccia? Per far capire al lettore che era un modo per la protagonista di lavare via la bruttura del mondo che la circonda? Bene, ne sarebbero bastate due/tre descritte in maniera impeccabile e no una doccia a inizio capitolo e una a fine capitolo.

Mi dispiace, mi dispiace dire queste cose, ma il libro andrebbe non solo riletto, ma passato nelle mani di un buon editor in modo da essere fatto a pezzi e ricomposto.

Bella l’idea e soprattutto importante per i giovani lettori, ma solo l’idea non basta.

ELEONORA

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