Recensione “Diphylleia. Il ricordo” di Valentina Bonci

 

 

 

 

 

“La rabbia aveva prevalso sull’amore, e, a testa bassa e cuore infranto, ad Aiyana non restava che andarsene. E se ne andò. Perché non c’è rabbia più vera e pericolosa di quella degli innamorati che si sentono traditi. Degli innamorati che si sentono innamorati pazzi e si ritrovano morti e a pezzi.”

Questa è la storia Aiyara, una ragazza che porta con se sofferenza e dolore. All’inizio del libro non vi nascondo che ero tentata di chiudere e lasciar perdere, poi la storia è partita e sono veramente felice di essere arrivata alla fine. La scrittrice ha un modo molto particolare di scrivere,molto poetico, riesce a spiegare il dolore e la gioia in un modo unico! Ritornando alla nostra Aiyara, dopo esser stata brutalmente picchiata finisce in coma per mesi e non ricorda nulla… al suo fianco c’è sempre la nonna, Aiyara ha un grande amore, Selene,questa povera ragazza non essendo una parente e il suo rapporto non riconosciuto da nessuna parte, non può stare in ospedale. Il padre di Aiyara non accettava che che la sua dolce bimba dai capelli carbone potesse amare una donna. E così, piuttosto che vederla felice, preferiva ridurla in miriadi di pezzi, ricordandole ogni giorno quanto quell’amore fosse sbagliato. Aiyara,innamorata ma non folle, tira fuori tutto il suo animo guerriero,ed è pronta a dire forte e chiaro che lei non ha intenzione di rinunciare ad essere se stessa, né per paura, né per qualsivoglia motivo. Noi genitori dobbiamo capire che i nostri figli non sono castelli di sabbia da modellare, ma pesci liberi di andare contro corrente. Alla fine del libro viene veramente voglia di sedersi sulla battigia a respirare a pieni polmoni cos’è’ la vita, stringendo fra le braccia la persona che ti fa sentire d’aver ancora una ragione per vivere. Questo libro l’ho letto con il kindle, ma vi dirò mi é mancato moltissimo non aver una matita per sottolineare molte frasi bellissime..

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