Recensione “Dietro lo sportello” di Candy Cos

 

 

 

 

 

 

Il 7 novembre 2011 inizia la mia avventura al CUP. Ancora oggi non mi capacito della fortuna avuta. Avevo messo un’inserzione su un sito per la ricerca del lavoro ed ero stata contattata dall’agenzia che all’epoca si occupava delle assunzioni. Contratto di tre mesi, non molto, con poche prospettive dal momento che non era chiaro a chi dovesse andare l’appalto… A ogni modo, rinnovo dietro rinnovo, ricorso dopo ricorso, finalmente arriva il tanto desiderato contratto a tempo indeterminato. Il lavoro è di quelli seri, avendo spesso a che fare con la malattia e la sofferenza, ma il mio carattere allegro, poco incline all’accettazione, ha saputo cogliere il lato divertente di ogni situazione. Alcune parti sembreranno barzellette, ma sono vere! Chiaramente nel libro non faccio nomi e non menziono l’ospedale. Ogni riferimento è puramente casuale, tuttavia se qualcuno si “ritrovasse” in qualche descrizione, si faccia un esame di coscienza…

Io personalmente vivendo all’estero da oltre 20 anni non ero assolutamente a conoscenza dell’esistenza di questo sportello CUP.

Lavorando però in campo ospedaliero da quasi 30 anni non ho avuto difficoltà a riconoscere molti di questi aneddoti.

Eh si, a volte le cose che accadono sembrano veramente delle barzellette, ma confermo che son cose che accadono realmente e quotidianamente, aneddoti divertentissimi e al limite della credibilità come quelli descritti simpaticamente dall’autrice.

Una raccolta frizzante, divertente che ci fa sorridere, riflettere e in cui, aimè inutile negarlo, molti di noi potranno riconoscersi in determinate situazioni e farsi anche un po’ di sane risate, rendendosi conto a volte dell’assurdità delle cose che diciamo o che facciamo senza rendercene magari conto.

Andiamo tutti di corsa e abbiamo sempre poco tempo per soffermarci sulle cose, sulle persone e sulle situazioni ma per fortuna c e chi trova il tempo di registrare nella mente aneddoti simpatici che vive durante la giornata e trova il tempo di divulgarli al pubblico facendoci sorridere a volte fino alle lacrime.

Questa raccolta è un fermo immagine sulla quotidianità di un impiegata, una donna che ha la leggerezza e la semplicità dell’ironia pura, dell’ottimismo e che riesce a trovare il lato comico anche nelle giornate più dure e impegnative.

Non manca mai di rispetto ai suoi pazienti, nemmeno nel raccontare gli aneddoti più imbarazzanti.

Sembra, leggendo, di essere davvero lì, in fila proprio dietro quelle persone, davanti a quello sportello e si ha quasi paura di aprire bocca e di dire qualche scemaggine priva di senso e di cognizione razionale, perché ammettiamolo tutti, quando siamo in fila agli sportelli, presi dall’agitazione e dalla frenesia della prenotazione apriamo spesso bocca nel tentativo di sembrare intelligenti e colti, dando invece un’immagine di noi buffa, comica, grottesca.

I racconti dell’autrice sono una caricatura simpaticissima della vita di oggi, va letto con il cuore leggero e con la giusta dose di ironia.

Mi sono innamorata di molti personaggi e ritrovata, aimè, in oltre la metà di quelli descritti.

Se non fossi certa di non tornare in Italia da molti anni, mi verrebbe il dubbio di essere proprio una di quelle persone.

Buon divertimento

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