Recensione di “Office War” di Anna Nicoletto

Camilla Ferrari è il capo dei sogni.

Preparata, misurata, gentile, ama il suo lavoro alla Videoflix. Fino al giorno in cui il suo microcosmo si infrange contro i modi calcolati, i perfetti abiti di sartoria e il fascino letale del nuovo occupante del suo ufficio.

 

Freddo, cinico e implacabile, Edoardo Zorzi ha lasciato Londra per conquistarsi un posto di prestigio. Non gli importa di chi ne farà le spese: dimostrerà di essere l’unico candidato valido e farà di tutto per raggiungere il suo obiettivo.

A partire dall’annientare l’ostacolo più grande: lei.

 

Rivali, diametralmente opposti, costretti a condividere un cubicolo per quaranta ore alla settimana. Non è più un semplice lavoro: è guerra aperta, piena di colpi bassi assestati tra pranzi con i clienti, aperitivi aziendali e trasferte fuori città.

Perché se Edoardo è intenzionato a vincere a tutti i costi, Camilla non ha alcuna intenzione di rassegnarsi al ruolo di vittima sacrificale.

 

Ma se le scintille di rivalità e orgoglio si trasformassero in altro?

Qual è il prezzo da pagare quando si abbassano le difese con la persona che si odia di più al mondo?

 

Anna Nicoletto è la garanzia fatta libro.

Leggo i suoi libri e, in automatico, mi torna il buonumore e, con questo, il sorriso sulle labbra è una costante tra i capitoli.

Una guerra aperta in ufficio e, dal solito odio tra i protagonisti si passerà in un batter d’occhio all’amore.

“Nella quiete apparente dell’ufficio restiamo solo io e l’indignazione reincarnata nel corpo mediocremente abbigliato della mia collega.”

Non sarà facile, comunque.

“È un adulto pieno di sé e deliberatamente prepotente.”

Ho reso l’idea?

Tra battibecchi, scaramucce in ufficio, sabotaggi e battute idilliache, mi sono “scialata” in questa avventura.

“Avevi ragione, Cami, non è niente di ché. Sembra un ordine di Wish rincarato da un quintale di tasse doganali.”

E giù di lì, con impressioni, battute di fuoco, aneddoti.

“Vuoi giocare a carte scoperte? Sei una trentenne media che gioca a fare la buona samaritana del perbenismo a livelli nauseanti. Sei banale… spasimi per trovare un uomo qualunque con cui crepare di noia, generare due figli e adottare un gatto. – “Scendi dal piedistallo nobiltà. Se ti parlo e ti considero è solo perché vengo pagata per farlo.”

La guerra è iniziata fin da subito, lei “Madre Teresa di Calcutta” in ufficio, troppo buona e con dei principi, lui l’arrivista, colui che vuole farsi un nome e una posizione con le sue sole forze, anche a discapito del prossimo.

Angelo contro diavolo?

Se ne vedranno delle belle e vi giuro che ho riso per ogni singolo passaggio e, tra le risate, mi sono anche innamorata.

Ironia e romanticismo a braccetto. OPS, volevo dire a battute.

Eppure, qualcuno mira ad essere e a trovare la sua Before Anyone Else.

Milano – Venezia, un ufficio, due protagonisti, e quattro risate.

firma Claudia

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