Giulio Flaviano è un uomo che ha smarrito la capacità di sognare. Per sopravvivere al vuoto che minaccia di inghiottirlo, decide di liberarsi dalle catene del proprio passato, sfidare l’ignoto e attraversare l’oceano, fino a raggiungere un luogo dove fondare una città diversa da ogni altra, che rappresenti un nuovo inizio per tutti coloro che, affascinati dal suo progetto, accetteranno di partire con lui. Cento anni più tardi, il giovane Julius Landsdale dovrà salvare quella stessa città dall’inspiegabile scomparsa del sole, una missione il cui prezzo potrebbe essere la sua stessa anima. In venticinque quadri è tratteggiata la storia di questo luogo magico e surreale: il viaggio, gli amori, le rinascite, le invenzioni, i libri ritrovati, le scoperte e le disillusioni, a opera di navigatori, marinai, manovali, scienziati, inventori, letterati e artisti. Almanda è “la città”. Ma forse questa storia è solo un sogno in venticinque notti…
Almanda non è solo la città immaginaria di Giulio, il nostro protagonista..ma di tutti.
Qui le donne e gli uomini hanno gli stessi diritti, l’aria profuma di rispetto, solidarietà, amicizia, amore.
Dove si fa tesoro del passato per un futuro radioso, colmo di cose belle.
Gli abitanti non conoscono la violenza, la cattiveria dell’uomo.
I sogni sono la vera linfa di questa città, scanditi da un orologio artificiale.
Giulio è un viaggiatore all’interno di sogni raccolti in spazi incantati e vissuti lungo notti prive di confini, che non smette mai e poi mai di credere nei sogni, tant’è che crea Almanda per dare speranza e fiducia a coloro che non sognano più.
In questo viaggio ho costruito e creduto più che mai insieme a Giulio questa città apparentemente inesistente, ed è stato un viaggio spettacolare.
L’ambientazione l ho trovata a dir poco favolosa, accompagnata da un linguaggio incoercibile, pura poesia.
Una lettura che riscalda il cuore, allevia la mente e ti culla fino alla fine.
In una parola?? Un vero piccolo gioiellino!
Lascia un commento