Recensione “Delivering Dante (Edizione Italiana)” – Serie: Made Marian #6 di Lucy Lennox

 

 

 

AJ: Conosco la storia di Dante meglio di chiunque altro. Dopotutto, sono stato io a salvarlo dal
padre violento e omofobo, otto anni fa. Da allora, mi sono tenuto a distanza, ma quando lo incontro
al gala di Casa Marian e lui non mi riconosce, non posso resistere all’uomo meraviglioso e sensibile
che è diventato.
Farei qualsiasi cosa per proteggere Dante Marian, ma se il suo passato mi impedisse di far parte del
suo futuro?
Dante: Ogni nuova relazione incontra qualche ostacolo, e a quanto pare i nostri riguardano la mia
goffa inesperienza (argh), un festino di giocattoli osceni tenuto da ottantenni (non fate domande), e
trovarsi in fuga su un veicolo ricreativo con zia Tilly (c’entrano i servizi segreti… no, davvero, non
fate domande).
Quando il mio padre biologico porta le sue vedute omofobiche sul palcoscenico nazionale, l’unico
modo di lottare per ciò in cui credo è riappropriarmi del mio passato e affrontare quell’uomo. Perciò
è tempo di decidere: mi lascio ciò che è successo alle spalle e mi allontano per sempre da AJ o
affronto la mia più grande paura e combatto per ciò che è mio?

Piccolo avvertimento: la storia di Dante e AJ contiene frequenti scene dettagliate di parti
anatomiche maschili che si toccano, vecchiette che si comportano in modo inappropriato (questa
volta con, ehm, accessori), e due cuori che trovano il loro lieto fine quando meno se l’aspettano.

Sebbene possa essere letto da solo, Delivering Dante è il sesto libro della serie Made Marian. Ogni
libro racconta la storia della ricerca del vero amore di uno dei fratelli Marian.

Trigger Warning: in "Delivering Dante" ci sono riferimenti a violenze domestiche e terapie di conversione.

 

Hi lettrici e lettori Sale e Pepe, 

 

Oggi vi parlo di “Delivering Dante” (edizione italiana) di Lucy Lennox, sesto libro della serie “Made Marian”.

 

Questa è una serie che, per me, anche se tra alti e bassi, rimane comunque godibile e in fondo non mi dispiace mai leggere cosa succede nelle vite della pazza famiglia Marian. 

 

I protagonisti sono AJ e Dante:  il primo è il nipote di un personaggio che abbiamo già conosciuto, ovvero Londa, ma è la prima volta che vediamo veramente AJ, anche se se n’è sentito parlare, mentre il secondo è il minore dei fratelli Marian. Quest’ultimo ha un passato difficile, fatto di violenza e dolore, ed è proprio una parte di questo passato che inconsapevolmente lo lega ad AJ, oltre ad essere il motivo per cui la sua paura più grande è fidarsi del prossimo e aprirsi agli altri, anche a quelli che, sin dal primo momento, lo hanno accettato, come i Marian. Con AJ, però, sviluppa subito una connessione molto intensa, il loro primo incontro (o secondo in realtà) è un classico colpo di fulmine. 

I due si trovano immediatamente in sintonia, il goffo Dante non può che adorare la sicurezza di AJ e il suo modo sfrontato di esprimere ciò che vuole. 

È anche se, inizialmente, le sue insicurezze si fanno sentire, così come i dubbi di AJ sull’iniziare qualcosa con lui visto il loro passato comune, è impossibile resistere all’attrazione. 

 

“Quando tornai a guardare AJ, lui mi stava analizzando con quegli ipnotici occhi nocciola. Il tipo di occhi che sembravano guardare al di là delle mie difese, dritto nella mia anima. Ogni volta che li posava su di me, mi sentivo esposto. E non ero sicuro se fosse un bene o un male. Cosa vedi? avrei voluto chiedergli. Cosa vedi quando mi guardi?”

 

Questa storia ci racconta di come l’amore possa nascere anche dal dolore, come, a volte, il cuore sappia molto bene ciò che vuole sin dal primo momento, anche se la testa dice altro e anche se sembra tutto estremamente veloce e travolgente.

 

“Anche se avevamo passato solo una settimana insieme, era stata una delle settimane più belle della mia vita. Averlo con me mi aveva dato una sensazione piacevole. Una sensazione… giusta.”

 

L’autrice, come sempre, ha uno stile molto fluido e semplice, racconta con romanticismo, dolcezza e non senza ironia una storia di riscatto e rivincita.

 

Ammetto, però, che alcune cose non mi hanno conquistata al 100%, ad esempio, l’inizio mi è sembrato un po’ forzato e la presenza eccessiva della storia della zia Tilly non mi ha aiutata a legare subito con questi due personaggi, anzi, ha fatto sì che il loro percorso mi sembrasse un po’ “annacquato”, quando invece una storia delicata come la loro doveva avere il centro totale dell’attenzione. 

 

Detto questo, però, la storia è carina, forse scontata ma non per questo banale, rimane, come dicevo all’inizio, una lettura godibilissima e se anche non perfetta e  mi ha comunque lasciato la voglia di proseguire a leggere ancora dei Marian. 

 

firma Claudia

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