Recensione “Deep Heart” di Micol Manzo

 

 

 

La ricerca scientifica rischia di trasformarsi in tragedia quando la biologa marina Sophie Meyer s’immerge nel Mare delle Andamane e perde il contatto con il resto dei ricercatori. Come se non bastasse, nelle profondità del mare s’imbatte in Atid, un pirata del mare: un gruppo etnico della Thailandia che vive su delle barche, lontano dalla civiltà. L’uomo la tira fuori dalla corrente per trascinarla in un incubo. Ogni gesto di Atid sembra teso a provocarla. A sfidarla. Mentre i monsoni si abbattono sul paese, portando piogge torrenziali e forti raffiche di vento, Sophie capirà che il pericolo più grande che dovrà affrontare non sarà la furia degli elementi, o l’inospitalità dei Moken. Ma la passione inarrestabile per il pirata.

Terzo libro che leggo di questa autrice che con le sue storie romance antropologiche mi ha conquistata. Questa volta viaggiamo in Thailandia e la protagonista, Sophie, è una ricercatrice marina che partecipa ad un progetto che studia nuove forme di pesci. Una volta immersa, causa le scarse informazioni fornitele, rischia di morire investita da una corrente discendente ma viene salvata da Atid, un uomo che l’aveva già incuriosita. Atid è un appartenente al popolo dei Moken, i pirati del mare, un gruppo nativo che abita su piccole imbarcazioni e vive di pesca. Sophie vivrà con loro per diversi giorni e verrà travolta dai loro modi, dalle tradizioni, dallo spiritismo che li avvolge e anche dal misterioso e scontroso Atid. Odio e amore, ma non solo, sentimenti primitivi, animi feriti e intrappolati nel medesimo dolore, tanta passione e l’amore che è uno dono immenso e non va sprecato.

Splendida la storia che, come le precedenti, ci fa conoscere un popolo ricco di storia, valori, tradizioni e vita. E’ meraviglioso perdersi in questi mondi e in questi racconti, lasciare fuori la tecnologia che serve ma che ci rende anche un po’ schiavi e ci fa correre verso il futuro facendoci dimenticare a volte chi siamo e da dove veniamo, ma soprattutto chi abbiamo intorno. Non parliamo poi dei personaggi, Sophie è deliziosa ma quello che conquista è sempre il protagonista maschile, appartenente ad un popolo semi sconosciuto, e spesso restio a farsi avvicinare, in questo specifico caso poi Atid è anche prevenuto e pieno di rancore ingiustificato verso la protagonista. Eppure riesce sempre a farsi amare anche dalle lettrici. E infine la scrittura, che è sempre fluida, attenta, leggera ma coinvolgente. Consigliatissimo!!!

 

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