Sin da bambino, Kiran viene tormentato, deriso, persino insultato per la famiglia a cui appartiene, per le sue passioni insolite e per il suo modo disincantato di guardare il mondo. Ari invece ha sempre visto qualcosa di speciale in lui. Il loro legame è profondo, unico e va al di là di ogni cosa. Tuttavia, dopo un episodio terribile che ha cambiato le loro vite per sempre, i due sono stati obbligati a separarsi. Kiran è stato costretto a partire e per anni nessuno ha più avuto sue notizie. Col trascorrere del tempo, per Ari diventa solo un ricordo sbiadito, anche se mai del tutto dimenticato. E poi, il destino beffardo decide di farli incontrare di nuovo. Non appena i loro sguardi si incrociano, Kiran e Ari sentono il peso dei segreti che li hanno allontanati, ma riscoprono anche il sentimento che li ha uniti in passato, e che ancora arde sotto la cenere. Certo, ormai sono cresciuti, sono cambiati, ma in fondo sentono che ciò che li accomuna è più forte di tutto. Ma lo è anche della paura di soffrire ancora? Amarsi può essere pericoloso… saranno disposti a correre il rischio?
Un’amicizia che si trasforma in amore, un clichè? Beh, se l’autrice è così sapiente da saper inserire nella storia elementi gialli, la storia diventa semplicemente sublime.
Kiran è un ragazzo discriminato, Ari è il suo angelo ma un evento sconvolge quell’equilibrio troppo precario.
I due protagonisti verranno allontanati e, a distanza di anni, si ritroveranno a indagare su morti misteriose.
Uno young-adult che ci terrà incollati alle pagine, un amore che è stato capace di superare tempo e spazio, e che adesso spera solo nel futuro.
Superare paura e rischio non sarà facile ma Ari sarà determinata a conquistare l’amore di Kiran.
“Se qualcuno porta con sé questo simbolo, non perderà mai la propria strada nella tempesta, o nel cattivo tempo, anche se la propria strada gli è ancora sconosciuta. – Ma perché hai scelto proprio il Vegsivir? Cosa rappresenta per te? – Te. Sei il mio Vegvisir, Ariadne.”
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