Recensione “Cruel” di Debora C. Tepes

La vita non è mai stata clemente con Caleb Klein.

Il dolore e l’abbandono hanno segnato la sua strada sin da quando era bambino, e gli hanno insegnato a proteggere il cuore col filo spinato.

Il passato l’ha reso determinato, a tratti cinico e spesso crudele.

Ed è così che è riuscito a formare la sua banda di criminali, disperati e sperduti come lui, costretti a crescere tra le mura di Red Oak Manor. Insieme, sono indistruttibili. Colpo dopo colpo, costruiranno la loro fortuna e saranno finalmente liberi.

Ma poi c’è lei, Violet.

Lei, con i suoi capelli corvini e gli occhi che sanno leggere oltre i muri che Caleb ha eretto per proteggersi.

Lei, il suo punto di forza.

Lei, la debolezza che potrebbe ridurlo in cenere.

 

La prima volta che ha incontrato Caleb, oscuro come un angelo caduto e bello da spezzare il fiato, Violet Winters era solo una bambina.

Lui è il suo crudele riflesso, il buio che la nasconde e la protegge.

È il suo capo, colui che per primo ha creduto in lei e ha sanato le ferite del suo passato, permettendole di entrare nella banda e di farne la sua famiglia.

Ma c’è un prezzo da pagare, per riuscire ad arrivare al suo cuore. Ci sono spine da cui lasciarsi ferire, rovi che l’avvolgeranno, strappandole l’anima.

Perché Caleb è il purgatorio che dovrà attraversare per poter rinascere, a qualunque costo.

 

Debora? Beh per me è una garanzia, in qualsiasi genere si cimenta riesce a uscirne vincente e con questa serie ha solamente confermato la sua bravura.

I suoi protagonisti sono rotti, spezzati, con un passato oscuro e l’incapacità di amare, scoprire quel cuore che batte è l’ultimo dei loro pensieri eppure l’emozione gioca la sua parte e li lascerà esterrefatti.

Caleb è il male. “Sei nato crudele, Caleb. Nei tuoi occhi vedo il male. Forse sei realmente così… Sai cosa ho letto riguardo ai corvi? Che sono la reincarnazione delle anime dannate, è per questo che siete così simili.”

Trovare la sua anima gemella sarà l’impresa del secolo, direi impossibile. Un’anima gemella oscura come lui, “La metà combaciante del mio cuore malconcio.”

Violet è quell’anima spezzata alla ricerca del suo angelo custode, e forse l’ha trovato, seppur oscuro. “Un giorno mi amerai, Caleb.” Una promessa? Una minaccia a quel cuore titubante?

“Ti ho dato tutto sei il mio cazzo di universo e tu invece pensi che io sia un errore?”

Trovarsi a fare i conti con i sentimenti e sentirsi incapace, non all’altezza, sbagliato, diverso, dannato.

“Perché Violet è veleno. Un veleno dolce che, una volta assaggiato, crea assuefazione, e non puoi fare a meno di volerne ancora, pur sapendo che ti condurrà a morte certa.”

“Chi sono io per te? – Sei il mio eterno castigo… Sei tutto ciò che di buono possa esistere, per un povero diavolo come me.”

Caleb e Violet, “beatitudine e tormento, croce e delizia, vita e morte. Due opposti che non possono coesistere l’uno senza l’altro.”

Un tormento, una storia, un’altalena di emozioni, un colpo al cuore “ci sono storie che nascono dal buio dell’anima e bruciano nel silenzio della notte. Ci sono storie destinate a vivere nella menzogna e a morire nella verità, costringendoti a mettere in discussione cuore e mente, corpo e sangue, e ogni tuo più intimo desiderio.”

firma Claudia

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