Il capitano Iain Sinclair ha tutto: la bellezza, il fascino, gli onori militari e persino il favore del re in
persona. Tutto, tranne l’amicizia dell’unico uomo la cui opinione ha sempre contato: il naturalista
James Hart.
James ama Iain da tutta la vita, ma dopo il loro ultimo, disastroso incontro si è ripromesso di non
accontentarsi più delle briciole che l’altro è disposto a dargli: se l’amico non può essere il
compagno che lui desidera, allora meglio tagliare i ponti una volta per tutte.
Deluso dalla sua carriera e infelice senza James, Iain decide di lasciare l’esercito e cominciare da
capo in India. Prima di dire addio all’Inghilterra, tuttavia, è determinato a cercare per l’ultima volta
la riconciliazione con il suo più caro amico.
L’invito a un ricevimento in campagna da parte della sorella di James gli fornisce l’occasione
perfetta per mettere il giovane con le spalle al muro e costringerlo ad ascoltare le sue scuse. Ma
quando scopre che l’amico non ha cambiato idea e non è disposto a scendere a compromessi, Iain si
trova costretto a riconsiderare ogni cosa, dalla sua vita, alla sua carriera, ai suoi sentimenti.
Hi lettrici e lettori Sale e Pepe,
Oggi vi parlo di “Contro natura” di Joanna Chambers, quarto volume della serie “Enlightenment” (di cui in blog trovate tutte le recensioni), ma che potete leggere come stand-alone.
Ammetto che non avevo letto i precedenti volumi della serie, per cui non sapevo cosa aspettarmi di preciso, ma è stata una lettura piacevole e i piccoli riferimenti alle coppie precedenti mi hanno solo incuriosita di più.
La coppia di Iain e James è davvero molto carina, il primo è il classico uomo all’apparenza forte e temerario, sempre pronto e in prima linea, che nasconde però la fragilità di chi non si sente veramente amato e accettato, James invece sa cosa vuole e ha sempre lottato per averlo, anche se in maniera discreta, il suo, infatti, è un carattere più riservato, ma allo stesso tempo per lui è molto più difficile nascondere cosa prova, perché lo dimostra anche con gli occhi e i piccoli gesti. Insomma, i due sono diversi, ma allo stesso tempo riescono a capirsi bene.
La loro è una relazione strana, nasce dall’affetto profondo e dall’amicizia costruita nel tempo, ma è un sentimento fragile per via di quei desideri negati che entrambi cercano di nascondere e della lontananza fisica che spesso li separa.
“Iain andava via, ma poi tornava sempre, trattenuto da quel filo invisibile che li univa. E quel filo si chiamava amore. Finalmente riuscì ad ammetterlo con se stesso.”
Non vi nascondo che è impossibile non tifare per loro, perché sono davvero molto dolci e desiderare il loro Happy ending è inevitabile.
Però ammetto anche che all’inizio ho faticato a entrare nella storia e ad avvicinarmi a Iain e James, perché chi mi conosce sa che non amo i flashback e per spiegare il loro passato ce ne erano diversi e anche piuttosto lunghi.
Questo ha fatto sì che la prima parte del testo fosse incostante e quindi, a mio parere, più lenta.
In generale però non è un libro con grandi colpi di scena o “azione” intesa come eventi che danno svolte particolari al ritmo, anzi, è un libro semplice e senza particolare tensione e anche quando ce n’è un pizzico, si dissolve quasi subito.
Forse proprio questa mancanza ha reso questa una lettura piacevole ma nulla di più.
Non posso dire di non averla apprezzata, anzi, leggere romance storici del periodo regency è sempre molto bello, ma mi è mancata la spinta più forte verso l’angst.
Un po’ di drammaticità in più, secondo me, non sarebbe guastata.
Allo stesso tempo, però, come dicevo all’inizio, ho apprezzato i riferimenti alle altre coppie, per questo, appena potrò, voglio recuperare gli altri della serie.
In sintesi, una lettura molto dolce e romantica, che non mi ha conquistata al 100% ma che mi ha comunque fatto trascorrere qualche ora molto piacevole, per cui non posso che consigliarla.
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