Recensione “Caravaggio Enigma” di Alex Connor

 

 

 

 

 

Il giovane Michelangelo Merisi da Caravaggio è cresciuto come un reietto. Cacciato dalla famiglia, ancora adolescente è stato costretto a fuggire da Milano perché accusato di omicidio. Quando arriva a Roma, solo e senza un soldo, scopre presto che l’accecante bellezza della città nasconde anche un aspetto pericoloso e sinistro: sopravvivere nel quartiere degli artisti significa destreggiarsi tra ricchi committenti e spietati criminali. Sotto la protezione del potente cardinale del Monte, Caravaggio inizia la sua turbolenta ascesa, intrecciando una relazione con la musa Fillide, “la più famosa puttana di Roma”. Con la gloria cresce però anche la sua arroganza, e Caravaggio si troverà a un bivio dal quale non potrà più tornare indietro. Di nuovo nella polvere, di nuovo in fuga, con una taglia sulla testa. Tra gli splendori dell’arte e i violenti piaceri della carne, questa è la travolgente, enigmatica storia di un uomo fuori dal comune.

Cosa si nasconde dietro il genio di questo artista e quanta sofferenza?

L’infanzia di Michelangelo Merisi è stata segnata dal rifiuto da parte della madre, che lo ha ritenuto responsabile dell’arrivo della peste a Milano (quanta ignoranza e superstizione!) e durante tutta la sua esistenza questo ripudio lo ha  portato ad odiarsi ed odiare la vita, sopravvivendo grazie alla protezione dei vari personaggi illustri di turno che hanno visto in lui il grande talento che lo ha contraddistinto dagli altri pittori contemporanei.

L’innovazione nei suoi dipinti, la rappresentazione della vita comune e l’impatto visivo del chiaroscuro vengono così ad imporsi nell’alta società romana destando non poche invidie e ritorsioni da parte dei colleghi concorrenti.

Il Caravaggio però è originario di  Milano, nota per forgiare i più bravi spadaccini del tempo, e grazie alla sua spada lui saprà difendersi ma anche mettersi più e più volte nei guai conquistando la triste fama di attaccabrighe.

Questa biografia romanzata della vita di uno dei più grandi artisti italiani mette il lettore nella posizione di conoscere i retroscena delle sue opere, le amicizie che si sono prestate a fare da modelli, i pochi amori e le grandi frustrazioni, la malattia e lo straordinario spirito di sopravvivenza che ha contraddistinto la vita di questo artista introverso.

La sua vita nei bassifondi di Roma viene resa più sopportabile dall’amicizia di prostitute e dei suoi compagni di scorribande come il Longhi e il Gentileschi, di cui scorgiamo anche la giovanissima figlia, Artemisia, ai suoi primi approcci con la pittura.

Per una che di arte se ne intende ben poco è stata una magnifica scoperta questo romanzo, che mi ha portato ad  approfondire la conoscenza della produzione artistica del Caravaggio, guardando le sue opere con un occhio diverso da quello che si potrebbe avere andando ad una mostra apprezzandone solo la tecnica, ma ignorandone la “storia”.

Posso quindi dichiararmi assolutamente entusiasta di questo romanzo e ringrazio ancora una volta i romanzi storici, per l’opportunità di aprirmi sempre più le porte della conoscenza e, in questo caso, anche dell’arte.

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