Recensione “Calcio d’inizio” di Amy Lane

 

 

 

Un libro della serie Fuori del campo

Nonostante un’adolescenza triste e un presente solitario, Skipper Keith non ha mai desiderato altro che una famiglia. La cosa che più le si avvicina è la squadra di calcio che allena dopo il lavoro e il suo miglior giocatore, nonché migliore amico, Richie Scoggins.

Una fredda sera di ottobre, una conversazione dopo l’allenamento si trasforma in un incontro sessuale che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato, né intende dimenticare. In breve, Skip e Richie vivono solo per i loro fine settimana, le partite di calcio, e i giochi che fanno insieme fuori dal campo. Tra nasi rotti, decorazioni per le feste e un’influenza devastante, imparano a conoscersi come mai avrebbero creduto possibile. E ogni nuova scoperta fa loro trascendere i confini del campo di calcio catapultandoli dentro alle infinite possibilità della migliore relazione della loro vita.

Skipper non riesce a immaginare una famiglia migliore di Richie, ma il ragazzo ha dei legami familiari che lo trattengono e dai quali non può liberarsi. Skip deve quindi convincerlo a restare con lui anche dopo la fine del campionato invernale, cosicché la storia che è cominciata sul campo possa diventare un futuro felice nella vita di tutti i giorni.

Un libro soft in cui, finalmente, i protagonisti non devono soffrire da cani, attraversare continenti, buttarsi da un dirupo o altro.

Una lettura che ti fa compagnia in un pomeriggio di sole, magari seduta al parco a guardare i bimbi che giocano a pallone.

Eh sì, il calcio c’entra eccome.

Un’amicizia dai tempi della scuola, un’amicizia che si trasforma in qualcosa di più.

Ci sono risate e tante. E i sentimenti? Eccome se ce ne sono. Amicizia, amore e passione si alternano con una buona ritmicità lasciando il lettore entusiasta e soddisfatto.

La scrittura è fluida e semplice, i protagonisti sono un delirio e… i compagni di squadra? Una forza della natura.

Due amici, due etero, due innamorati che si scoprono essere omosessuali. E l’amore? Beh, quello è semplice per tutti. Basta aprire il cuore, quello è universale per tutti.

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