Recensione “BEAUTIFUL GIRLS” di Lynn Weingarten

 

 

 

 

 

 

Dicono che Delia si sia data fuoco nel capannone del suo patrigno. Si parla di suicidio, ma June non ci crede. June e Delia sono sempre state inseparabili. La loro amicizia era la cosa più importante di tutte: veniva prima dei ragazzi, prima delle famiglie. Era simile a una relazione d’amore, ma era anche… molto di più. C’erano migliaia di segreti che le tenevano unite, come sottilissimi fili di seta che formavano un legame indissolubile. Esattamente un anno fa, tutto è cambiato. Quella notte June, Delia e Ryan – il ragazzo di June – volevano divertirsi un po’. Poi, però, le cose sono sfuggite al loro controllo. E nella luce pallida del mattino, June ha capito che niente sarebbe più stato come prima. Adesso, a un anno di distanza, Delia è morta. June è sicura che sia stata assassinata. E sente il dovere di scoprire la verità… Che è di gran lunga più complicata di quello che avrebbe mai potuto immaginare.

Più che beautiful girls io lo avrei intitolato bad girls per via di tutto quello che accade nel romanzo. Ma partiamo dall’inizio: Delia e June sono inseparabili da anni, forse più che amiche, un legame quasi morboso una miriade di piccoli segreti mai svelati nella loro vita di adolescenti con famiglie problematiche alle spalle le unisce in modo quasi indissolubile. Questo finché nella vita di June non arriva il ragazzo perfetto: bello, di buona famiglia, normale.

In quel momento gli equilibri si spezzano e l’amicizia naufraga in un mare di incomprensioni e bugie. Un anno dopo Delia viene trovata morta. Suicida.

June non ci crede e inizia a indagare e ogni cosa che scopre sul suo presunto suicidio apre altre porte, altri interrogativi e altri misteri. Tutte le certezze di June vengono messe in discussione e ribaltate fino a quando la verità non le viene a galla. Ma sarà poi la verità?

Un gran bel thriller per ragazzi ma anche per adulti, dove nulla è come sembra; i buoni mostrano il loro vero volto al momento meno indicato e i cattivi forse non sono poi così cattivi.

Pensandoci bene mi chiedo chi stabilisca il confine tra bene e male. Le azioni cattive e perverse fatte da persone rendono questi cattivi o semplicemente la vita li ha resi così?

Quando inizio a pensare che tutti in fondo hanno delle attenuanti giungo al finale che spazza via ogni mio precedente considerazione.

Insomma colpi di scena che si susseguono a ritmo incalzante, certezze che vengono sostituite da altre che a loro volta vengono ribaltate.

Una scrittura sicura e delicata pur raccontando fatti efferati, al limite del paradosso. Personaggi interessanti ma indefinibili fino alla fine.

Favoloso!

SENSUALITA’

RECENSIONE DI

EDITING A CURA DI

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