Recensione “Baby. Love” di Audrey Carlan

 

 

Shane non ha mai dovuto faticare troppo per conquistare una donna. Per lui, ex soldato, membro del club di motociclisti Hero’s Pride e padre single della piccola Shayna, fare colpo è sempre stato un gioco da ragazzi.

Finché non ha incontrato Anya e i suoi occhi azzurri velati di tristezza. Shane ha scoperto a sue spese che Anya non è il genere di ragazza che si lascia abbordare con qualche battutina scontata, ma lui ha un asso nella manica: sua figlia. Anya infatti è la maestra di danza di Shayna, e la bambina ha una vera e propria adorazione per lei. Shane sa perfettamente cosa deve fare: dovrà sfruttare l’ammirazione della piccola per far breccia nel cuore di Anya. Poco onorevole, come strategia? Può darsi. Ma ne vale la pena, perché, dopo aver girato il mondo in lungo e in largo (in sella alla moto o servendo il suo Paese), è la prima volta che Shane incontra una donna capace di conquistare la sua anima.

Si continua con i libri della serie, anche questo romanzo di poche pagine, ma rispetto al primo da’ e ha, a mio avviso, qualcosa in più (forse perchè conosci i protagonisti, quindi non hai bisogno di chissà che presentazioni, si era già identificato nel precedente volume).

Shane, ex soldato, ritorna nel club dei motociclisti per sua figlia, abbandonata dalla sua ex alla porta del padre, incontra Anya a un saggio di danza della figlia e il colpo di fulmine colpisce ancora.

La storia si svolge abbastanza velocemente, non si hanno chiarimenti in merito ai trascorsi dei protagonisti, nessuna citazione al passato di lei e qualche breve allusione a quello di lui.

La coppia traballerà un po’ per la differenza dei “Ranchi”, ma nel complesso scorre velocemente e senza intoppi.

E a noi? Non ci rimane che fantasticare sui biker, questi uomini forti e tenaci che bruciano per la loro vecchia.

ELEONORA

 

 

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