RECENSIONE “ANCORA ACCANTO A ME” di Marilena Barbagallo

 

 

 

 

 

 

Tutto era iniziato con manette, prigionia, digiuno e sangue. Adesso, per Lena Morozov, costretta a diventare una spia, non c’è un nuovo inizio, ma una fine. È in un letto, ma non ha le manette ai polsi. È oppressa, ma non dall’oscurità che aveva imparato ad amare. È una sensazione peggiore: sa di tradimento. Intorno alla sua pelle, altra pelle si stringe in una morsa di possesso. Sulla sua bocca, altre labbra respirano. Pochi secondi per capire, un battito di ciglia per inalare un odore diverso. Non è Amir. Non è il suo Maestro. Adesso Lena deve mettere in pratica l’arte della finzione, Amir deve controllarla da lontano. Non intende essere il suo angelo custode, lui vuole essere la sua ombra. Per Lena, scoprire di far parte di un mondo tanto perverso quanto crudele sarà insostenibile; per Amir, inaccettabile. Al Settore Zero poco importa: Lena per loro è solo un prodotto da disattivare quando non servirà più. A quel punto, ad Amir non basterà essere un’ombra, tanto meno un angelo. Dovrà tenerla lontano da sé, pur volendo rimanere accanto a lei, ancora.

 

Secondo e ultimo capitolo della serie che vede Lena Morozov, diventata una nuova recluta del Settore Zero, lavorare come spia impersonando la gemella Sasha proprio all’interno della sua famiglia, i Conte.

Se nel primo capitolo avevamo visto Lena come una vittima, rapita e addestrata dal suo Maestro Amir, ora la vediamo in una nuova veste, più attiva e coraggiosa. Avere a che fare con la propria famiglia, mai vista prima, non è semplice per lei. All’inizio è come entrare in un covo di psicopatici, ma pian piano i problemi dei vari fratelli si rivelano nella loro essenza facendo nascere nuovi affetti e nuove alleanze.

Amir è sempre in costante apprensione, non soltanto per la missione, quanto soprattutto per la sua Lena. Ormai innamorato perso non riesce a tollerare che lei sia in pericolo ma neppure che qualcuno tenti anche solo di sfiorarla.

“Nulla è come sempre” scrive l’autrice, ed è vero. Leggere questo libro è come calarsi in un mondo oscuro, fatto di psico drammi, di violenza, di degrado e di morte. Non si vede mai la luce perché anche quel poco di buono che si intravede è già malato. Come l’amore ossessivo di Amir per Lena e viceversa. Se lei è luce lui è ombra, ma la luce non riesce a illuminare chi ha accanto, può solo mostrargli la via e, forse, nel suo tentativo di allontanarla da sé e dal suo mondo viziato e guasto, Amir riesce a scorgere una parvenza di quel sentimento che a lui è stato da sempre negato.

Ho trovato la lettura, soprattutto all’inizio, molto pesante e contorta. I dialoghi fra i protagonisti sono spesso ripetitivi e sfiancanti, quel “Sei mia”, “Sono tua” ripetuti centinaia di volte li ho trovati fastidiosi finché non ho capito. Dovevo entrare con la mente nel loro amore perverso e malato, solo così avrei capito  Amir e i suoi sentimenti, e solo così avrei trovato la chiave per leggere questa storia.

Non è un romanzo facile da leggere, può sembrare scontato e a tratti inutilmente violento eppure, una volta capito, lo si ama.

Sensualità:

Recensione:

        Editing:

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