Recensione “Anche quando mi fai male” di Alessia Iorio

 

 

 

Dopo aver perso suo fratello Trent in Afghanistan, William non si riconosce più. La morte è una malattia che l’ha infettato e ha sconvolto il suo mondo, mettendo in crisi tutte le sue convinzioni. Scelte sbagliate, relazioni tossiche, rabbia e rimpianti sembrano essere l’unica via di fuga dal dolore dato che nemmeno quello che è stato l’amore della sua vita è riuscito a guarirlo.

Amanda sa che gli uomini sono tutti uguali, che prima o poi il cuore te lo spaccano in mille pezzi e che dopo quello che ha vissuto è meglio tenersene alla larga, ma quando gli occhi di William incontrano i suoi, non riesce proprio a voltarsi dall’altra parte e a lasciarlo perdere. È come se fossero legati dallo stesso filo invisibile e lui l’attirasse verso di sé, lentamente e con forza.

Perché le anime fragili, piene di cicatrici e crepe, si riconoscono subito tra di loro e l’illusione di potersi guarire a vicenda le avvicina.

William e Amanda non riescono a stare lontani anche se sanno che dovrebbero, sono fuoco che non si spegne. Annullano la distanza e si lasciano andare, solo che ancora non sanno quanto male può fare provare a curare le ferite di qualcuno che non è ancora pronto a guarire.

E Amanda ancora non lo sa che non sono gli uomini che fanno male. A volte, è l’amore e basta.

I temi trattati in questo libro possono gli animi più fragili destabilizzare.

Amore e dolore si contrappongono e si equivalgono, tra le lacrime e un colpo al cuore la storia ti annienta.

Alcool, lutto, stress post-traumatico, famiglia, salute mentale e dipendenze, ci sono così tanti argomenti che le quattrocento pagine non sono state un peso.

Tutto è descritto in maniera minuziosa e nelle crisi di astinenza o in quelle riunioni di alcolisti anonimi sembrava proprio stare in prima fila e soffrire con lui.

Un amore a prima vista, la via d’uscita per quel tunnel troppo scuro, invece il dolore prenderà il sopravvento e la gioia provata sfumerà in fretta.

“Tu mi fai sentire di nuovo una persona che si merita qualcosa. Il resto non conta e il cuore batte e basta.”

L’amore quello vero, quello capace di superare tutto e tutti, eppure amare troppo forse realizza un amore disperato, nullo, un amore malato, troppo ossessivo, troppo impegnativo.

Amare troppo forse equivale ad amare male.

E i due protagonisti in quell’amore non riescono a trovare la pace e la serenità necessari.

Amano troppo, amano ancora di più eppure si fanno male.

“L’amore è una giornata di sole e un giornata di pioggia. E’ la primavera che un giorno ti scalda la pelle e quello dopo ti rovescia una secchiata d’acqua gelida.”

Non ti lascio!

La pura di rimanere da soli ad affrontare il mondo.

Solitudine, silenzio che coprono quei battiti d’amore.

Distruzione.

“Odiami adesso e amami sempre.”

Rabbia… e un mostro che divora dall’interno.

“Un passo alla volta. E’ come disegnare William. Una linea alla volta.”

Amore.

“Ti amo e ti aspetto, però tu devi scegliere di tornare.”

“Insegnami a restare, William. Insegnami ad amare. Insegnami ad essere fragile. Fammi entrare dentro di te.”

Ho lasciato il mio cuore in questo romanzo e molto spesso ho urlato Nooo! Un no per le troppe cadute, un no per la troppa solitudine, un no per quell’amore sbagliato, un  no per i troppi sbagli e alla fine ho detto sì. E’ un libro completo in tutto, c’è tanta sofferenza lo ammetto, ma quei piccoli contatti sono stati un toccasana per l’anima.

“Credi che sarà facile dividere il tuo angolo buio con me?”

Loro una catastrofe annunciata, una condanna che aspettava solo di essere scontata… Una malattia.

“Non è vero che smetterà di fare male un giorno. Amarti mi spaccherà sempre il cuore a metà.”

“Ti amo come se fossi mia da sempre, come se il mondo lo avessi creato tu. Ti amo come si sono amati i cuori spezzati delle tue canzoni d’amore preferite. Ti amo come la terra ama il sole e a volte ti odio come il fuoco odia l’acqua.”

ELEONORA

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