Recensione “Ali di farfalla” di Antonella Arietano

 

 

 

 

Quando Catherine si risveglia dal coma, a seguito di un incidente, si ritrova a confrontarsi con una realtà che non riconosce più. Nei cinque mesi di incoscienza, infatti, ha vissuto una vita completamente diversa e, soprattutto, aveva al suo fianco un uomo splendido, Michel, giovane e promettente chef. Nonostante tutti le dicano che deve essersi trattato di un sogno, Catherine è certa che fosse tutto vero, perché i suoi ricordi sono troppo vividi e corredati di emozioni troppo forti per essere solo frutto della sua fantasia. Insieme all’amica del cuore Colette decide quindi di mettersi alla ricerca di Michel in tutti ristoranti del Quartier Latin, rammentando che, nella sua “vita immaginata”, l’uomo lavorava in un locale in quella zona di Parigi. Le ricerche risultano infruttuose e Catherine decide quindi di lasciar perdere, mettendosi d’impegno per ricostruire la propria vita pesantemente segnata dall’incidente. Uno strano caso del destino, però, le mette tra le mani un volantino pubblicitario che annuncia l’inaugurazione del bistrot Le Chat Gourmand. Cathy non ha dubbi: la fotografia sul volantino ritrae il ristorante che ha visto durante il coma, quello in cu lavora Michel.
La ragazza decide di partecipare all’evento, determinata a trovare l’uomo dei suoi sogni e avere finalmente la splendida vita che desidera.
Il 18 dicembre la sua vita potrebbe cambiare. O forse è già cambiata, ma lei ancora non lo sa.

Una storia che sa molto di paranormale, una storia così originale che stenti a capire o a immaginare l’epilogo.

Un sogno ad occhi aperti, anzi un sogno durante un coma, una vita che non esiste, un volto, sensazioni e odori che si ripetono nella mente, che cerchi nella vita vera.

La “vita che non c’è” che si sovrappone e cerca di entrare come protagonista nella vita reale, un risveglio dal coma e tutte le certezze crollano come neve al sole.

Un libro bellissimo, da mille colori, mille opinioni, centinaia e centinaia di supposizioni che noi lettori cerchiamo invano di fare, ci innamoreremo di un Michel, di un cane Joujou, gusteremo un piatto di pasta con le polpette pepite.

Ma si può amare una persona conosciuta in un sogno?

Si può ritornare a marcia indietro dal Paradiso?

Una vita vissuta in un sogno, un amore consumato in una dimensione non reale, la verità che viene svelata e un cuore che soffoca i suoi battiti.

Un titolo azzeccato per questa delicata lettura, soave e delicata come ali di farfalla, un sogno da cui ridestarsi, un amore impossibile, una scoperta che lascia disarmati, una lettura coinvolgente nella sua semplicità.

“Non ti serve una vita che non c’è. Hai le chiavi del tuo destino, e adesso sai anche dove appenderle per non perderle.”

Un libro da scoprire, lo consiglio a chi crede nei sogni, a chi crede ad una vita oltre questa dimensione, a chi crede che le vie della verità sono infinite.

 

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