Recensione “ALFA: Progetto Calliste” di Francesca Petroni

 

In un futuro dove la scienza ha oltrepassato ogni limite etico, il Progetto Calliste ha creato un esercito di esseri umani controllati da impianti neurali. Due anime si scontrano in questo mondo spietato: Alessandro, un soldato forgiato dalla manipolazione e dal potere, e Arianna, un’Alfa geneticamente progettata per essere l’arma perfetta.

Ma Arianna nasconde qualcosa che il sistema non aveva previsto: una volontà indomabile che si rifiuta di piegarsi. Quando le loro strade si incrociano, tra loro esplode un’attrazione devastante quanto pericolosa. Alessandro vede in lei la chiave per distruggere il sistema che lo ha creato, ma scopre che dietro la guerriera si cela una donna che sente, ricorda e, soprattutto, ama. Una scoperta che potrebbe essere la sua unica via di redenzione… o la sua definitiva condanna.

In un vortice di cospirazioni, tradimenti e battaglie all’ultimo sangue, Progetto Calliste esplora il significato di identità e libertà in un mondo programmato per annientare ogni traccia di umanità. Mentre il sistema che li ha creati stringe il suo cerchio intorno a loro, Alessandro e Arianna dovranno scegliere: seguire il destino scritto nei loro impianti neurali o rischiare tutto per una libertà che potrebbero non essere pronti a gestire.

Un thriller distopico che intreccia adrenalina pura e intensità emotiva, dove l’amore diventa l’ultima forma di ribellione in un mondo che ha dimenticato cosa significa essere umani.

 

Francesca Petroni è una delle mie certezze in fatto di fantasy, quindi perché non provare a leggere un genere totalmente diverso?

In questo romanzo la violenza la fa da padrone, non è semplicemente un thriller, ma un distopico in piena regola: ci troviamo all’interno di una base in cui si svolgono esperimenti di una crudeltà indicibile, dove l’essere umano non è più solo questo.

Tra i vari esperimenti c’è lei, Arianna, colei che sarà il filo conduttore che potrebbe giungere al centro di un labirinto dove, stavolta, non troviamo un Minotauro ma una coscienza superiore.

Arianna è un’umana o qualcos’altro? Cosa le stanno facendo? Chi sono le persone che la stanno distruggendo?

Tra queste c’è Alessandro, un soldato che la confonde molto più degli elettroshock o di qualunque cosa le stiano iniettando. Con lui ha un legame, ma non capisce bene di che tipo. Lui le dice di volerla proteggere, ma chi la può proteggere da lui?

Alessandro è diviso, fa intendere che non vuole più questa vita ma si chiede se abbia mai avuto una scelta dato che il Magister lo ha sempre controllato. Lui, il soldato tutto d’un pezzo che ha una volontà diversa rispetto allo scopo del Progetto Calliste, lui che solo adesso, con questa Alfa, decide di prendere le redini che ha sempre rifiutato. Si crede più sveglio di altri ma non si rende conto di chi ha davvero davanti.

Généviève è un mostro, insieme a Elias. I due scienziati sono più vicini alla pazzia che al genio e fanno del loro peggio per raggiungere uno scopo che pensano sia superiore, mantenendo però il controllo sulla loro perversione.

Riusciranno Alessandro e Arianna a connettersi davvero e a raggiungere quello che dovrebbe essere uno scopo superiore? Sopravvivranno a una lotta che sembra non avere fine e di cui, forse, non hanno ancora capito nulla?

Tante sono le risposte che troveremo nel romanzo, ma il modo in cui è stato scritto lascia interdetti e spiazzati. Va letto fino alla fine per capire davvero la verità. Certo, possiamo immaginare qualcosa, ma sarà davvero così?

Ho trovato qualche refuso, ma non ha inficiato più di tanto la lettura.

Intenso e decisamente violento. Un po’ troppo per me.

 

samanta

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