Doppia recensione “Un magico inverno sulla neve” di Isla Gordon

 

 

Alice Bright ha un lavoro che adora, una famiglia affettuosa e amici insostituibili. Ma quando il destino si mette di traverso, la sua favola perfetta sembra incrinarsi e i suoi sogni vanno in frantumi. Bear, un adorabile cucciolo in cerca di casa, potrebbe essere esattamente ciò di cui Alice ha bisogno per rimettersi in carreggiata. Ma un appartamento a Londra non è proprio l’ideale per un cane di montagna. E così Alice e Bear si ritrovano in viaggio verso le montagne innevate della Svizzera alla ricerca di una nuova casa: possibile che un cambiamento radicale possa aiutarli a lasciarsi il passato alle spalle? Tra scoppiettanti fuochi di legna, caffetterie accoglienti e panorami mozzafiato, Alice sente che il suo cuore potrebbe iniziare lentamente a guarire. Ma basteranno nuovi amici e un affascinante vicino di casa ad aiutare Alice a innamorarsi di nuovo della vita?

Un libro che sa di rinascita, di ricominciare altrove, dove non si è conosciuti, dove non esiste niente di familiare, dove i ricordi sono liberi di volteggiare e dar la forza di cancellarli o perlomeno conviverci.

Alice, dopo la perdita della sua più cara amica, decide di allontanarsi per un po’ assieme a quella peste del suo cane Bear.

“Era un altro mondo e le scaldo’ il cuore e gli occhi, a un milione di chilometri dalle strade bagnate e troppo afose di Londra.

Nuove avventure l’attendono e la forza di sopravvivere a quell’amicizia andata ormai perduta.

La vedremo rinascere e ricominciare con una nuova routine e quel suo cane pasticcione e coccolone a farle compagnia.

Un libro dolcissimo, che anche se inizia con un grande dolore, la serenità con cui si chiude scalda il cuore.

firma Claudia

Ho amato questo dolce romanzo, apprezzandone i lati più tristi e pesanti, per poi riemergerne insieme ad Alice.

Il disturbo da stress post traumatico, unito a quello dell’elaborazione del lutto, sono il filo conduttore di questa storia; Alice è una ragazza positiva ed energica, si gode la vita nella sua Londra e tutte le opportunità che le offre, ma un tragico evento spezza questo animo solare e la giovane donna deve affrontare i suoi mostri interiori.

Si rende conto che Londra, quella città che tanto amava, le ricorda costantemente il suo dolore e decide di cambiare scenario rifugiandosi fra le alpi svizzere.

Quanto può essere risolutiva madre natura nel lenire le ferite! Se poi abbiniamo una bella dose di pet therapy il gioco è fatto. Il pet in questione è un cucciolone di Bovaro del bernese, Alice si trova da un momento all’altro a fargli da mamma umana; l’appartamento di Londra comincia a stare stretto anche a lui e il viaggio lo porterà nei luoghi di origine della sua razza.

Alice è stata brava ad innescare tutta una serie di eventi che la porteranno alla sua lenta guarigione, dal momento in cui decide di prendersi cura di Bear, il cucciolone.

La mente umana reagisce in modi contorti dopo un evento traumatico e Alice oltre al dolore fisico e mentale, non smette di farsi sommergere dai sensi di colpa: la sindrome del sopravvissuto.

Ha bisogno di far spaziare la vista su paesaggi innevati, circondarsi di poche persone che la sostengano e la amino per quello che è, passare la mano nella calda pelliccia del suo orsacchiottone per allentare la tensione.

Bear sarà il motivo per cui Alice si sveglierà ogni mattina, costringendosi ad uscire e, inevitabilmente, a socializzare. L’amore incondizionato di questo meraviglioso cane sarà il balsamo di cui ha bisogno e la schiettezza gentile dei suoi nuovi amici la aiuteranno ad uscire dal quel buco nero nel quale si era calata.

Bei paesaggi, descritti in modo molto dettagliato, aiutano il lettore ad immergersi nell’ambientazione del romanzo, e si rimane accanto alla protagonista nel suo lento processo di guarigione, con dei tempi che sono realistici e non affrettati, come l’autrice avrebbe potuto accelerare per rendere più frizzante la trama.

Ho apprezzato la lentezza, l’introspezione e la bellezza del potere curativo proveniente dalla natura.

Non dono le 5 stelle giusto perchè l’inizio del romanzo mi è sembrato molto confusionario, ma con i capitoli si è ripreso magnificamente.

firma Anna

ELEONORA

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