È arrivato il periodo più magico dell’anno, ma Sarah stenta ad accorgersene: organizzare viaggi cercando di soddisfare le più disparate richieste dei clienti è un lavoro molto impegnativo. Soprattutto se si ha a che fare con qualcuno come Will Armstrong, che fa di tutto per metterle i bastoni tra le ruote… Il nuovo proprietario di uno splendido resort tra le montagne è un tipo severo e scontroso, che rischia di rovinare le vacanze a tutti. Si rifiuta di abbellire il resort con decorazioni natalizie e di intrattenersi con i clienti e non ne vuole sapere di organizzare giochi o tornei di palle di neve. Per non parlare della sua espressione sempre imbronciata… I ricordi di Sarah legati al Natale sono invece incantevoli. Quindi, se vuole riportare la magia nel piccolo paradiso nascosto tra le montagne, deve riuscire a convincere Will a farsi contagiare dallo spirito natalizio. Peccato che si tratti i un’impresa quasi impossibile! Ma l’incanto del Natale, si sa, è in grado di stregare chiunque, e a volte di far accadere anche qualche miracolo…
Natale… e ancora Natale. Mi piace questo periodo dell’anno, a parte il freddo s’intende, ma amo le luci, l’atmosfera, quelle canzoni natalizie in sottofondo nei negozi, e anche le uscite che si susseguono nelle case editrici.
Secondo romanzo che leggo su questa linea d’onda, secondo romanzo che ho adorato perché delicato e semplice, scoppiettante e magico.
Una vacanza per riuscire a ricordare e al tempo stesso a dimenticare, battibecchi sotto la neve, due animi di certo non affini.
Lei ama il Natale, mentre lui sembra il Grinch. Uno scambio di e-mail, una recensione da cambiare, un hotel da ridimensionare e portare all’antico splendore, “una caduta in grande stile sulla neve”, un albero da addobbare, un giro in slitta o motoslitta, paparazzi, zie, fratelli: il mix natalizio è fatto.
All’inizio i dialoghi creano un po’ di confusione poi, man mano che la storia prende vita, vediamo gli accesi scambi di battuta tra i protagonisti animare il libro.
L’ho già detto che amo il Natale? Datemi questo genere di libri, un camino, la neve (solo su cartolina), un plaid, le luci di un albero ben ricco di addobbi ed io mi sciolgo come neve al sole.
Di solito se non fosse dovuta per il blog questa recensione non ci sarebbe, ebbene sì, avrei passato oltre senza dare nessuna valutazione, perché non faccio mai la sparagiudizi negativi perché anche se un libro non mi piace, so il lavoro che c’è dietro, ma purtroppo ora mi tocca. La storia in sé può anche piacere ma è lenta, ci sono anche dei passaggi saltati dalla traduzione in alcune parti stucchevole, troppo candy candy.
Non è solo perché parla del natale e c’è un grinch che rovina la festa e poi diventa buono…
I personaggi hanno poca personalità.
Insomma mi dispiace fare questo tipo di recensione, ma tant’è per me è così.
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