Doppia recensione “Nella mente del serial killer” di Mike Omer

 

 

 

A Chicago sono state ritrovate due donne, prima strangolate, poi imbalsamate e infine messe in posa come se fossero ancora vive. Si tratta di scene talmente raccapriccianti che l’FBI corre in aiuto della polizia locale e interviene, convocando immediatamente la psicologa forense Zoe Bentley. Lavorerà in coppia con l’agente speciale Tatum Gray, un cane sciolto impulsivo e con scarsissimo rispetto per le regole. Non potrebbe andare peggio per Zoe, che invece è rigorosa e organizzata. Ma nonostante le differenze, dovranno fare di tutto per calarsi insieme nei meandri più oscuri della mente dell’assassino, cercando di studiarne le fantasie più perverse. In caso contrario, altre donne moriranno. Quando però, durante lo svolgimento delle indagini, affiora un indizio che collega in modo inquietante quegli omicidi all’infanzia di Zoe, il cacciatore potrebbe diventare improvvisamente preda…

Che capolavoro, ragazzi! Magistrale!

Un thriller scritto alla perfezione, riesce a catturare da subito l’attenzione del lettore non permettendogli mai di distrarsi. Sarebbe impossibile farlo! Il ritmo è incalzante e la narrazione è avvincente.

La presentazione dei personaggi è adeguata al genere letterario: spiega poco ma fa capire tanto. Ad ogni modo non si può non apprezzarli in ogni loro aspetto.

I protagonisti sono Zoe Bentley, una psicologa forense legata prepotentemente ad un passato che non la lascia in pace e l’agente dell’FBI Tatum Gray, “promosso” per non essere licenziato, deve anche fare da balia ad un nonno un po’ troppo energico. Insieme danno la caccia ad un serial killer di giovani ragazze, ritrovate imbalsamate e in strane posizioni. I due dovrebbero lavorare come consulenti e supporto ad una squadra di poliziotti a cui non viene dato molto credito. Sono Zoe e Tatum, infatti, a farla da padrone, a raccontare, anche se non in prima persona, la caccia al serial killer. Anche se iniziano con il piede sbagliato, avendo entrambi un carattere scontroso e scostante, alla fine riusciranno a trovare un punto d’incontro, lasciando intendere che l’autore potrebbe scrivere ancora di loro.

Ho apprezzato tantissimo l’analisi psicologica della psicologa: a partire dal suo passato e dalla spiegazione, nel corso del romanzo, del motivo per cui è diventata così, fino a capire chi è oggi.

Riuscirà Zoe a chiudere con il passato? O sarà il passato a darle la caccia definitiva? Riusciranno a trovare il killer? E soprattutto chi è?

“Nella mente del serial killer” è un susseguirsi di ipotesi giuste e sbagliate, di ragionamenti che coinvolgono il lettore e rendono ancora più bello il romanzo e molto scorrevole la lettura.

Se lo consiglio? Ovvio che sì!

firma Claudia

In passato sono stata grande fan di libri di questo genere, Patricia Cornwell e Kathy Reichs sono state le mie maestre e mi hanno calato nel mondo dei serial killer per decenni.

Poi i miei gusti sono variati e le tante brutture della cronaca mi hanno allontanata dal genere: avevo bisogno di evasione.

Quindi questo romanzo l’ho scelto più per impulso che per desiderio, l’ho tenuto in stand by per settimane, perché non era mai il momento giusto per leggerlo.

Poi è arrivata la folgorazione: “ecco sono pronta” e mi sono immersa in queste pagine scritte così bene, la violenza raccontata senza essere troppo raccapricciante, i risvolti psicologici così intriganti.

Una danza fra passato e presente: Zoe ragazzina alle prese con quel serial killer che uccideva le sue coetanee, la sua ossessione nel cercare indizi, il percorso di studi che l’ha portata ad essere una psicologa forense e collaborare con l’FBI, il suo presente alle prese con un assassino che ha un modus operandi così macabro. Con Tatum Gray, l’agente dell’FBI che la affianca, ha un rapporto di insofferenza che sfocia nella stima e comprensione. Sono due persone sole che hanno un approccio molto diverso verso la vita e i casi che seguono; la loro diversità li porterà a sviscerare il profilo del serial killer e scoprire i meccanismi mentali che lo hanno forgiato.

Interessante poter leggere anche il punto di vista, delirante, dell’assassino, rendersi conto dei danni che traumi infantili possano creare.

Un romanzo che mi ha affascinata, intrigata, incollata alla trama, bellissimo e consigliatissimo!

firma Claudia

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