Doppia recensione “La locanda del bianco Natale” di Coleen Wright

 

 

 

 

Una piccola locanda del New England è il posto perfetto in cui trascorrere le vacanze natalizie. Ma quando una tempesta di neve rende inagibili tutte le strade nei dintorni, gli ospiti sono preoccupati di non riuscire a trascorrere il Natale da sogno che desideravano. Molly vorrebbe concentrarsi sul libro che sta scrivendo, ma fatica a trovare l’ispirazione. L’affascinante Marcus, un altro ospite della locanda, è esattamente la distrazione di cui non ha bisogno… Hannah sognava un matrimonio suggestivo, celebrato in un’atmosfera invernale, ma il suo fidanzato l’ha lasciata a pochi giorni dalle nozze, senza che lei sospettasse nulla. L’incontro con Luke, un amico di infanzia appena arrivato per fare visita a sua nonna, potrebbe essere l’occasione per ritrovare il sorriso. Jeanne e Tim sono i proprietari della locanda. Gli affari non vanno benissimo e sono talmente preoccupati all’idea di chiudere che il loro matrimonio sta entrando in crisi. Ma adesso che gli ospiti hanno bisogno di loro, non esitano a rimboccarsi le maniche per regalare a tutti un Natale speciale.

 

Sublime, natalizio, romantico, sereno e dolcissimo.

Una locanda come sfondo, un matrimonio da organizzare, ripensamenti dell’ultimo momento, montagne innevate del Vermont che fanno da cornice, ospiti che si susseguono, atmosfera natalizia, e tanta tanta neve.

Tanti personaggi in gioco in cui il cuore è il vero protagonista: spezzato, in lutto, sofferente, in attesa, in allarme… ma solo cuore.

Un marito in arrivo, aerei bloccati, neve ovunque, un amico d’infanzia che si rimette in gioco, una scrittrice di fiabe, due bimbe con la gioia nel sangue e il libro è bello e fatto.

Mi sono innamorata ancora una volta del Natale, della sua magica atmosfera, ho odiato ancora di più la neve e i suoi disagi, ma come in tutti i libri del genere, il lieto fine è sempre dietro l’angolo anche se con un matrimonio non celebrato.

Lo consiglio.

Bellissimo! Il libro di Natale perfetto da leggere e da regalare!

Non so come spiegare la sensazione che mi ha lasciato… direi che avrei voluto non finisse mai.

Iniziamo dicendo che ogni personaggio ha una sua personalità e una caratterizzazione che lo rende reale. Ognuno di loro ha una storia che alla fine si concatena con quella degli altri, in un modo o nell’altro: sembra come vedere un gruppo di amici riunirsi dopo anni in quella che è la locanda perfetta. Perché perfetta? Perché è curata nei minimi dettagli, è come se fosse viva, è uno dei personaggi. Perché Jeanne, Tim e Iris la rendono tale. Perché ho sentito il profumo dei manicaretti di Jeanne uscire dalle pagine. Mi sono sentita come se anche io fossi lì a Natale.

Durante la narrazione facciamo la conoscenza di tante storie diverse: la scrittrice in cerca d’ispirazione, la futura – forse – sposa, insieme al suo “entourage”, due bambine molto…bambine con il padre vedovo, una coppia di anziani al primo Natale senza figli al seguito ed uno scorbutico signore inglese che si capisce da subito che nasconde qualcosa, ma cosa?

Ognuno di loro rende il romanzo ancora più particolare e ancora più speciale.

Come ogni storia natalizia che si possa definire tale, anche questa ha una morale alla fine: capire che se troviamo una bufera di neve che interrompe la nostra strada, possiamo trovare un’alternativa che possa chiarirci le idee e farci prendere una decisione che non avremmo pensato, ma che – con molta probabilità – è la migliore per noi. Questo almeno è quello che ho percepito io, ma penso che stia a chi legge interpretare il romanzo e vedere la morale più adatta alla propria persona.

La scrittrice ha una penna invidiabile: riesce a tenere il lettore attento e lo intrattiene senza difficoltà.

Ripeto, è un perfetto regalo di Natale: primo perché è un libro, secondo perché regala emozioni e lascia quel tepore che rincuora oltre che un po’ di fame.

Leggetelo, non ve ne pentirete!

firma Claudia

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