Doppia recensione “Il segreto di Dior” di Natasha Lester

 

 

 

Inghilterra,1939.

Skye Penrose, un’abilissima pilota, decide di contribuire allo sforzo bellico che il suo Paese sta sostenendo.

Durante la guerra incontra la sorella Liberty, da cui si era allontanata tempo prima, e Nicholas Crawford, l’amore della sua infanzia, adesso legato a una misteriosa donna francese di nome Margaux Jourdan.
Parigi,1947.

Lo stilista Christian Dior mostra la sua prima stravagante collezione a un mondo prostrato dal dolore della guerra.

Contemporaneamente, svela anche il suo primo profumo: si chiama Miss Dior, in onore della sorella, che fu membro della Resistenza francese.
Giorni nostri.

La restauratrice di abiti di alta moda Kat Jourdan scopre un armadio segreto pieno di vestiti firmati Dior, dal valore inestimabile, nel cottage abbandonato di sua nonna.

Mentre indaga per scoprirne l’origine, Kat comincia a dubitare di tutto ciò che ha sempre saputo della sua famiglia.

Perché un terribile tradimento del passato potrebbe avere ripercussioni inimmaginabili sul presente…

Skye, Margoux e Catherine, sono tre amiche, tre sorelle, tre compagne di viaggio che vivono le innumerevoli sfide della vita come correnti d’aria che si sollevano a vicenda e si mantengono in vita.

Skye rappresenta l’amore, Margoux la forza e Catherine la speranza, tre valori che valorizzano e rappresentano a pieno questa bellissima storia.

Skye e Nicholas sono due innamorati che sognano un futuro fatto di un mondo senza limiti, privo di violenza, ma ricco di amore essenziale per essere felici.

Il loro amore mi ha davvero spiazzato, tanto da farmi commuovere.

Skye e Liberty, sono le tipiche sorelle opposte in tutto, dove il loro rapporto fatto di mancanze è stato più volte messo alla prova, perdendosi più volte di vista, ma tenendo sempre vivo l’affetto nei loro cuori.

Due vite che la guerra, le torture, le bugie non sono riuscite a ridurre in pezzi il loro cuore.

Ognuno di loro è fondamentale nella storia, nessuno è messo in secondo piano e questa cosa mi è piaciuta molto.

Come mi è altrettanto piaciuta la scrittura bella ritmata, calzante, rimanendo in ogni istante affascinata e presa da ogni parola.

Un romanzo che vale la pena leggere perché ha in serbo delle immense emozioni, in grado di sciogliere anche l’animo più insensibile.

zara

Uno di quei libri che ti scava nell’intimo riportando a galla sensazioni ed emozioni capaci di straziare un cuore.

Dalle sfavillanti e armoniose creazioni del più grande stilista francese, immaginando sfilate ed abiti che sono rimasti nella storia, l’autrice ci scaraventa dentro la seconda guerra mondiale, lasciandoci disarmate.

Catherine, detta Cara (sorella di Dior), Skye, Margaux e Liberty, recluse dentro un campo di concentramento a Ravensbruck, dimenticate dalla WAAF.

“Centotrentamila donne passarono per Ravensbruck. Più del novanta per cento di loro morì.”

Vivremo tra i ricordi e “gli studi” sugli abiti rinvenuti in un’antica casa, le loro vite, gli intrecci amorosi e il loro contributo alla Resistenza per la liberazione.

Molte qualità risaltano nel gruppo, se dalla forza di Margaux si trae la caparbietà di farcela e di andare avanti dentro quel campo di concentramento, dall’eleganza e la speranza di Cara, dalla lealtà e dall’amore di Skye si cerca una ragione per rimanere in vita.

E poi c’è il rapporto conflittuale tra le sorelle Penrose, Skye e Liberty, un punto interrogativo ed una matassa dove l’autrice “sbroglierà” il groviglio solo verso la fine.

Sullo sfondo ci sarà anche l’amore, quello vero, quello eterno, quello che sopravvive anche e solo tra i ricordi, Skye e Nickolas.

Una storia raccontata tra le pagine di un diario e gli abiti di Dior, Kat ed Elliott riusciranno a svelare il mistero? Due abiti e due persone, un solo nome.

Mi sono emozionata di fronte a quell’amore che è durato nel tempo, un amore che riusciva a far sognare anche sotto i bombardamenti o sotto l’addestramento su uno spitfire. Un amore che è stato capace di resistere e abbandonarsi ai ricordi.

Mi sono emozionata di fronte a quell’abbraccio fraterno, a quelle scuse “sciupate” nel tempo, a quella storia che sapeva di vita.

Ho amato e odiato al tempo stesso, amore e guerra a confronto, dove non ci saranno né vincitori né vinti, dove chi rimarrà porterà cicatrici indelebili e la morte nel cuore.

Una guerra che ha tolto tanto, che ha privato di tanto ma che non è riuscita ad annientare l’amore, quello vero, quello puro.

ELEONORA

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