Doppia recensione “Bad Hero” di Samantha Young

 

 

 

Nadia Ray è il volto della televisione mattutina di Boston. Sicura e indipendente, ha chiuso con un passato di cui si vergogna e si sta costruendo con determinazione un futuro scintillante. Tuttavia, quando il suo nuovo capo scopre il suo segreto, comincia a ricattarla: intende infatti sfruttare la popolarità di Nadia per far salire gli ascolti. Per questo vuole che lei lo aiuti a smascherare il più grande scandalo della città.

Ed è così che Nadia, cercando di infiltrarsi nel giro degli uomini più ricchi di Boston, conosce l’affascinante Henry Lexington, bello quanto insopportabile. Se vuole davvero portare a termine il suo incarico e lasciarsi definitivamente il passato alle spalle, Nadia dovrà trovare il modo di tenerlo a bada e, soprattutto, ignorare il battito del suo cuore che si fa sempre più insistente…

Lettura frizzante e romantica al tempo stesso, con una spruzzata di passione che non guasta mai.

Ho trovato i protagonisti complementari tra di loro, lui donnaiolo incallito che, per la prima volta, si scopre romantico e paziente, lei, invece, scottata e vittima di bullismo sin da piccola, chiusa a riccio non cerca l’amore nè tanto meno una storia seria.

Le battute tra i due mi hanno fatto sorridere, e questo ha fatto sì, che la lettura di questo romanzo la candido tra le perfette, seppur troppo breve.

A volte nei romanzi cerchi quel brio, quel sorriso che il tuo cuore al primo accenno di ironia si apre.

E se oltre alle battute pronte, i battibecchi, quel tira e molla, nel romanzo si scatena l’amore? Allora è una lettura perfetta, nel momento perfetto.

Allora… devo dire che è particolare, perché la seconda parte della sinossi fa intendere e presagire un certo tipo di aspettativa. Nel leggerla, infatti, ci si aspetta di intrighi, tradimenti, sotterfugi, uomini tenebrosi (nel giro degli uomini più ricchi di Boston… woo!) e chi più ne ha più ne metta.

Nel leggerlo, Bad Hero non è esattissimamente così, però.

Nadia ha un carattere esuberante, senza peli sulla lingua; è un peperino che solitamente non si fa mettere i piedi in testa. Dico solitamente perché il suo capo, Dick (di nome e di fatto), sembra misteriosamente scoprire un segreto – cui noi verremo a conoscenza solo alla fine del libro – che Nadia si porta dietro dal college – sebbene lei abbia tentato di allontanarsi da esso, trasferendosi lontano, tingendosi i capelli e cambiando nome -, e prova a ricattarla per farla indagare su un presunto scandalo di un giovane amministratore delegato, Caine, di una delle più facoltose società della città.

Inizialmente acconsente, per paura del capo misogino ed assurdamente volgare e deplorevole, a tratti quasi violento, nei confronti delle donne, ma nel frattempo – dopo aver effettivamente scoperto qualcosa – pensa ad un modo per scagionarsi e per incastrare Dick, senza perdere il lavoro di meteorologa che tanto le piace.

Henry, l’amico di questo amministratore delegato, viene a conoscenza che Nadia sta indagando su Caine ed inizialmente la minaccia. Resta, però, “incastrato” nel carattere particolare di lei, durante i loro primi incontri, e si invaghisce. Iniziano a frequentarsi ed è così che Nadia entra a far parte del giro dei più ricchi di Boston.

Inutile dire che si innamora perdutamente di Henry, che non è affatto tenebroso come si può inizialmente pensare e che, invece, mi è parso molto solare ed affabile… e sì ok, anche farfallone con le donne.

Tra la madre di lui schifata, dalla scelta del figlio di uscire con lei, ed i raffinati e falsi personaggi femminili che incontra e con cui Henry fa il cascamorto, Nadia si trova a tratti felice della vita che inizia a condurre ed a tratti restia per questo segreto che la sta dilaniando.

Sebbene, come già detto all’inizio, la sinossi può leggermente trarre in inganno, il libro lo consiglio vivacemente. Personalmente mi sono divertita in alcune parti ed incavolata in altre… e tutto questo grazie alla scrittura fluida ed efficace di Samantha Young che è riuscita ad intrappolare perfettamente i caratteri dei personaggi.

Lo ammetto, mi sarebbero piaciute più scene descrittive e magari meno spostamenti temporali (solo di giorni o di settimane), ma questo solo perché è stata un’ottima lettura e mi è dispiaciuto, quando l’ho terminato.

Nient’altro da aggiungere, se non i miei complimenti.

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