Marshall
Odio Valentine Tye.
Lo odio da quando avevamo dieci anni. Odio tutto ciò che è, tutto ciò in cui crede. Persino sentirne pronunciare il nome mi irrita.
Vederlo, poi, mi fa ribollire il sangue, digrignare i denti e stringere i pugni. Ecco quanto lo odio.
Voglio causargli dolore. Voglio buttarlo a terra e fargli male.
E la cosa peggiore è che lui vuole che gli faccia esattamente questo.
Valentine
So cosa le persone pensano di me. Cosa immaginano. Mi ritengono un riccone viziato che ha avuto tutto dalla vita.
Non mi conoscono affatto.
Oltre le mura che mi sono accuratamente costruito attorno si cela un vuoto così oscuro da spaventare gli uomini. Mi piace il dolore. Mi piace farmi usare. Per qualche motivo perverso, è ciò che dava un senso alla mia esistenza. Non mi occorrono amore o affetto, e men che meno attaccamento emotivo.
A me serve un uomo che mi detesti, che mi disprezzi.
Un uomo come Marshall Wise.
Perché è impossibile che uno come lui provi qualcosa per me. Vero?
Hi readers Sale e Pepe, oggi vi parlo del libro “EWB: nemici con benefici” di N.R. Walker
Io amo il trope Hate to Love, è sicuramente uno dei miei preferiti. Non disdegno neanche il sesso spinto e un po’ brutale, ovviamente descritto nel contesto e comunque consensuale. E adoro anche il rugby ei rugbisti, soprattutto il loro fisico da giganti pieni di muscoli non finti. Quindi, quando ho letto la trama di questa storia sembrava fatta apposta per me.
“Certo, io e Valentine non eravamo amici. Anzi, l’opposto. Nemici con benefici, tutt’al più.”
Ha deluso le mie aspettative? Per niente, anzi, questo libro mi ha anche sorpresa in positivo.
In primis ho trovato ci fosse, almeno in parte, quello che cerco sempre in un hate to love, ovvero un’evoluzione della relazione descritta in maniera concreta, che non si trasformi da hate a love nell’arco di quattro pagine.
“Forse Valentine non aveva tutti i torti, e scopare con disprezzo era la mia passione. Di certo sapeva quanto potesse essere bello, e dovevo ammettere che ero d’accordo con lui.”
Qui invece ho trovato tutte le fasi del processo ti odio, mi piaci, ti amo, più sfumature secondarie nel mezzo, che portano poi a un happy ending fantasmagorico e, anche se prevedibile, dolcissimo.
“Odiavo che fosse così sexy. Odiavo che occupasse tanto spazio dentro la mia testa.”
Non ho percepito tossicità nel modo in cui è descritta la relazione tra Valentine e Marshall, però è sicuramente una relazione fuori dal comune.
Soprattutto il loro inizio non è “sano”, deriva da un qualcosa di negativo, un malessere e altri sentimenti non piacevoli, invidia, odio, rabbia, desiderio di vendetta.
“Volevo dilatarlo allo spasimo, scacciare tutti i suoi demoni, e stringerlo tra le braccia. Baciarlo, assicurarmi che mangiasse come si deve. Farlo sorridere. Guarirlo.”
Credo però che il modo in cui l’autrice ha trattato questo aspetto, stando sul filo del rasoio, senza effettivamente scendere in una relazione tossica, dark o negativa, mantenendo un un limite a tutto, sia stato giusto, non “eccessivo”, o almeno, non lo è stato per me.
Forse è stato il libro giusto al momento giusto, ma io sono rimasta incollata alle pagine e la storia mi ha catturata.
Certo, ci sono delle imperfezioni, un dirty talk a volte un po’ ripetitivo tipo, o un ultimo 20/30% troppo “veloce”, però Marshall e Valentine mi sono piaciuti tantissimo.
Due personaggi ben caratterizzati, che, come molto spesso accade, non sanno affrontare i loro problemi e quindi lasciano che questi li definiscano e ne guidino non solo il loro comportamento con gli altri, ma anche verso loro stessi.
“Era stato un percorso tortuoso quello che mi aveva portato a trovare il vero me stesso, e ogni passo era stato una pietra miliare.”
Credo sia giusto dire che sono una coppia che scoppia, eh sì, il loro modo di interagire non è convenzionale, ma funziona.
“Volevo essere dentro di lui tutto il tempo. Volevo riempirlo. Farlo mio. Marchiarlo, possederlo.”
Non è un mio 5 stelle indimenticabile, però è uno di quei libri che ricorderò e che consiglierò per un po’ di tempo.
Sottolineo la presenza di due TW che trovate già nelle trama, il primo l’ho già accennato, “personaggi si dedicano a forme leggere di umiliazione e mortificazione”, il secondo è più fumoso, ma ci tengo comunque a farlo presente, ovvero la rappresentazione di un disordine alimentare non diagnosticato.
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